Nonostante tutti gli stracci che reciprocamente sono volati nei mesi scorsi, nel centro-destra si ricomincia a riparlare di accordi politici – o almeno di patti elettorali – senza i quali Renzi resterà in sella per i prossimi vent’anni. Non sarà facile ricostruire e ricucire, perché i veti reciproci sono infiniti e soprattutto c’è il dilemma di partenza, che è poi sempre il solito, ovvero il ruolo di Berlusconi.
Possibile che non si riesca ad andare oltre il Cavaliere e che soprattutto l’interessato non capisca l’importanza di farsi un po’ da parte, non fosse che per mettere in circolazione facce nuove? Non credo proprio che un po’ di umiltà sia nel novero delle cose, ma senza una svolta in questo senso mi sembra difficile uscire dalla nebbia.
Un discorso di “armistizio” sembrerebbe comunque d’obbligo almeno tra le diverse anime che furono Alleanza Nazionale e dove pure – tramite la Fondazione A.N. che ancora esiste – ci potrebbe essere un naturale punto di aggregazione, ma sembra che il solo parlarne sia tabù, anche se in politica vale il “mai dire mai”. Servono evidentemente altre sconfitte elettorali per rendersene conto, ma andando avanti così arriveranno, tranquilli.
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