“Risalgono al 2010 le manifestazioni di protesta in piazza dei maggiori centri europei colpiti dalle chiusure consolari in svariati Paesi, tra cui Svizzera, Francia, Germania che vedevano il Coordinamento Esteri della CONFSAL UNSA al fianco dei Comites, delle Associazioni e di tutte le forme organizzate dell’emigrazione italiana lottare contro una gestione dell’allora MAE, che lo rendeva vittima compiacente di una politica del risparmio a scapito dei più deboli”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa del sindacato Confsal Unsa inviato alla redazione di ItaliaChiamaItalia.
“Pochi erano gli alleati politici che con tutte le loro forze, ma purtroppo invano, hanno tentato di sensibilizzare i propri partiti, per evitare che i lavoratori all’estero subissero due volte l’assenza dello Stato:
• la prima, quando sono stati costretti ad emigrare, perché lo Stato negava loro condizioni di vita dignitose sul territorio nazionale;
• la seconda, quando sono state chiuse in faccia dei lavoratori emigrati all’estero le porte dei consolati.
GRAZIE ALLA CONFSAL UNSA SI CONCRETIZZAVA PER LA PRIMA VOLTA L’APPOGGIO INTERNAZIONALE ALLA CITTADINANZA DA PARTE DEI SINDACATI E DEI POLITICI DEI PAESI DI ACCOGLIMENTO
Per la prima volta la cecità politica italiana, tutta interessata a riempire il sacco della Spending Review, scompariva davanti ad un’inaspettata sensibilità da parte dei politici locali nei centri dove le collettività italiane si erano ormai ben integrate: il tutto grazie alle richieste di sostegno lanciate per prima dalla CONFSAL UNSA.
Valga l’esempio del 2014, quando Charlotte Britz, Sindaco di Saarbrücken, offriva personalmente al Senatore Claudio Micheloni e a Iris Lauriola di ospitare gratuitamente il Consolato nei locali del Municipio della Capitale del Saarland. L’offerta era ripetuta dal Governatore della Regione Annegreth Kramp-Karrenbauer, poi successore di Angela Merkel alla guida del partito CDU.
Mentre a Roma si discuteva di risparmio, dalle province europee giungevano segnali di concreta solidarietà in un nuovo dialogo aperto dal nostro Sindacato.
Se nel 2010 il Sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica (AN) apriva la prima ferita con le chiusure d’importanti consolati, nel 2014 era Lapo Pistelli (PD) ad affondare ulteriormente il coltello con la chiusura anche di quei pochi funzionanti sportelli consolari risparmiati dal Governo di centrodestra.
PER LUNGHI DIECI ANNI, GLI APPELLI DELLA CONFSAL UNSA CONTRO I TAGLI DEI POSTI FUNZIONE E DI LAVORO, NONCHE’ DEI SERVIZI SULLA RETE ESTERA, A SEGUITO DELLE CHIUSURE DEI CONSOLATI, CADEVANO NEL VUOTO
Ora, con gratitudine e soddisfazione il nostro Sindacato registra un cambiamento di rotta. Si concretizzano in Europa le riaperture a Manchester e a Saarbrücken. È innegabile che con la delega per gli italiani oltre confine ad un eletto della circoscrizione elettorale “estero”, la necessità di riapertura delle sedi soppresse e del rafforzamento della rete consolare ha ottenuto maggiore attenzione da parte del Governo.
PERTANTO, AL SOTTOSEGRETARIO AGLI ESTERI RICARDO MERLO RIVOLGIAMO UN APPELLO, UN AUGURIO ED UN RINGRAZIAMENTO:
l’appello è di mantenere fede agli impegni presi in ambito di rafforzamento della rete consolare, consolidando ed estendendo il numero dei posti funzione nonché dei posti di lavoro per ottenere un miglioramento dei servizi per le nostre collettività e per l’utenza in generale;
l’augurio è di conservare lo spirito pragmatico già mostrato nell’affrontare le questioni degli italiani all’estero, di cui gli impiegati consolari nostri iscritti sono parte integrante, senza sposare quella politica che, per lunghi anni, ha perso di vista le necessità nude e crude di chi sbarca il proprio lunario oltreconfine e di chi è preposto a garantire i servizi che lo Stato, e solo lo Stato, deve rendere con serenità e dignità;
il ringraziamento è d’obbligo, per avere consultato e coinvolto le parti sociali ed avere tradotto le emergenze in azione politica a tutela delle collettività italiane all’estero, riconoscendo così il ruolo di denuncia ma anche propositivo svolto anche in questa occasione dalla CONFSAL UNSA. Anche queste azioni hanno permesso alla nostra Sigla di divenire il Sindacato più rappresentativo del MAECI e al contempo di essere portavoce delle esigenze delle nostre comunità all’estero”.