Torniamo ad occuparci del concorso, per esami, a 375 posti di collaboratore di amministrazione, contabile e consolare, seconda area F2, indetto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Pubblicato sulla G.U. 4° Serie speciale del 26 febbraio 2021, dopo tre rinvii da parte dell’Amministrazione, il 25 ottobre u.s. sono state rese note le modalità di espletamento delle prove preselettive, in base ad un preciso calendario e con delle stringenti regole da rispettare.
Le presenti disposizioni, se da un lato sono volte a fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 in corso, dall’altro creano delle difficoltà oggettive nell’espletamento della prova da remoto, creando ostacoli difficili da superare tali da mettere in dubbio il principio di costituzionalità secondo il quale: “tutti i cittadini possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge”.
Nello specifico, il candidato deve essere in possesso di una strumentazione tecnologica di ultima generazione, dotata di specifiche tecniche particolarmente elevate (smartphone di ultima generazione, computer dotati di processori e sistemi operativi veloci, connessioni stabili etc.) nonché postazioni fisiche che abbiano caratteristiche difficili da rispettare dalla maggioranza dei partecipanti (stanze con determinate metrature, una sola porta). Questi problemi sono ancora più gravi per i contrattisti a legge locale che partecipano dai luoghi più disparati del Mondo (Brasile, Argentina, Canada) che gli costringono ad effettuare la prova in orari impensabili, in base ai fusi orari locali.
Ci chiediamo per quale motivo il MAECI – al fine di accelerare lo svolgimento delle prove e ripartire con le assunzioni – non abbia adottato l’ultimo D.L. 44/2021, in base alla fase preselettiva svolta per soli titoli?
Stando ai fatti ed ai problemi su esposti, si prevedono una valanga di ricorsi, tali da rallentare ulteriormente il già lento e farraginoso reclutamento nella pubblica amministrazione. Ciò andrà ad intaccare ulteriormente la funzionalità della rete estera del MAECI che, negli ultimi anni, ha raggiunto livelli particolarmente alti principalmente a causa della carenza di personale ma soprattutto alla luce dell’incremento della domanda di servizi.
La soluzione immediata sarebbe quella di riproporre la ratio della legge 21 dicembre 2001, n. 442, che disponeva il passaggio nei ruoli organici del MAECI del personale a contratto della rete estera, mediante concorso riservato e rispettando determinati requisiti, come la cittadinanza italiana e l’esperienza minima di 5 anni. Questo personale non necessita di formazione in quanto già in possesso di tutti i requisiti richiesti dal MAECI (disponibilità alla mobilità, conoscenze tecniche, pratiche, amministrative e linguistiche). Si auspicano, dunque, azioni concrete che vadano in questo senso.
Segreteria della Federazione del Partito Democratico del Brasile