Dopo il successo della manifestazione denominata #7A che ha visto gli italiani residenti in America Latina reclamare davanti ai Consolati per ottenere un trattamento dignitoso e più risorse per potenziare la Rete Consolare ormai in decadenza, il Presidente del MAIE, on. Ricardo Merlo e l’on. Mario Borghese hanno presentato un’interrogazione al Governo Italiano (nelle persone del Ministro degli Affari Esteri, Angelino Alfano, e del Sottosegretario Vincenzo Amendola) esigendo azioni che assicurino un dignitoso funzionamento delle Sedi Consolari.
Come anticipato dai dirigenti del MAIE, adesso la battaglia continua in Parlamento.
Ecco l’interrogazione presentata oggi:
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
– Per sapere – premesso che:
Il venerdì 7 aprile 2016 davanti alle sedi dei Consolati italiani dell’America Latina si sono tenute numerose manifestazioni, sit in, cortei (denominate #7A) per richiamare l’attenzione del Governo sul catastrofico stato in cui si trova le rete Consolare Italiana in America Latina;
I cittadini italiani e gli oriundi, che hanno preso parte alla manifestazione #7A svoltasi contemporaneamente in Argentina, Brasile, Venezuela, Uruguay, Peru, Paraguay, Bolivia, Repubblica Dominicana, Messico, Costa Rica, Cile, Bolivia hanno inteso richiamare l’attenzione del Governo italiano anche attraverso le lettere, consegnate ai consoli e agli ambasciatori italiani, in cui si manifesta la preoccupazione che, senza un intervento immediato per aumentare le risorse, in termini umani ed economici, la rete consolare è destinata a deflagrare.
Nelle lettere, presentate ai consoli e agli ambasciatori italiani disponibili a ricevere le delegazioni dei connazionali organizzatori delle manifestazioni, si denunciano, tra le altre cose:
– L’insufficienza di personale idoneo a garantire servizi adeguati ai nostri connazionali, un problema che ha una ricaduta sulle condizioni di lavoro dei consoli e sui lavoratori consolari, che non riescono a soddisfare la domanda di servizi;
– Le attese, a volte di anni, per ottenere il diritto di cittadinanza e di mesi per fare un passaporto;
– La lentezza nelle comunicazioni di dati tra la rete consolare e i Comuni di origine dei connazionali residenti all’estero;
– La mancanza di uno sportello di informazione efficiente, soprattutto di un servizio per i disabili, anziani e indigenti che non hanno né la conoscenza né la possibilità accedere a internet;
– La lentezza sull’Assistenza sociale e sanitaria ai connazionali in stato di bisogno, prodotto di questa situazione ,in particolare in un Paese come il Venezuela, che vive una grave crisi economica e umanitaria;
– L’esiguo contributo economico ai consoli onorari, che pur svolgono una lodevole missione con risorse minime, spesso personali, totalmente insufficienti;
– Le file in alcune sedi Consolari, che danno un’immagine miserevole dei nostri connazionali, e mettono a rischio loro sicurezza in Paesi dove la delinquenza è dilagante;
– L’eliminazione urgente della tassa dei 300 euro sulla cittadinanza italiana nel caso del Venezuela, paese del Sud America che vive una gravissima crisi economica, politica, sociale e istituzionale;
– La riapertura urgente del consolato di Montevideo ed Uruguay, dove risiedono più di 120 mila italiani;
– I salari inadeguati dei contrattisti e personale di ruolo che non è all’altezza della funzione che ricopre;
quali azioni intenda svolgere il Governo interrogato, in sostegno del potenziamento ed efficientamento della rete consolare italiana, per assicurare un dignitoso funzionamento delle Sedi Consolari e per far sì che la nostra rete consolare sia la rappresentazione di un’Italia più veloce, moderna, efficiente e al passo con la sempre maggiore globalizzazione.
Ricardo Merlo
Mario Borghese
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