Una Festa della Repubblica significa molto per un popolo. Essere capaci di amare intensamente non è da tutti. E gli italiani amano la propria Patria. Viviamo in un Paese libero – forse su questo aggettivo qualcuno potrebbe avere da ridire – anche grazie ai tanti che in passato hanno dato la propria vita per costruirlo.
Il 2 giugno la nostra Repubblica compie 70 anni. E’ ormai una anziana anche se elegante signora che va rimessa in sesto. Questo governo ci sta provando, senza dubbio. Sul fatto che ci stia riuscendo e che lo stia facendo nel modo giusto, ciascuno può dire la sua. Ma il Paese, lentamente, faticosamente, si sta sbloccando.
Certo è che restano da affrontare ancora enormi questioni. Quella dell’immigrazione, per esempio, un fenomeno irreversibile che continuerà a crescere e che dovremo saper gestire con intelligenza e sensibilità, responsabilizzando l’Unione Europea. La disoccupazione, che affligge ormai una quantità impressionante di giovani italiani, costretti a cercare una vita migliore oltre confine: siamo tornati a tassi d’emigrazione che non si vedevano dal lontano dopoguerra. E poi la sicurezza: sempre più numerosi gli episodi di criminalità, di violenza contro le donne. Siamo davvero sicuri nelle nostre case?
Resta come sempre fuori dal dibattito politico nazionale tutto ciò che riguarda l’universo dell’emigrazione. Gli italiani all’estero non sono mai una priorità. Eppure sono milioni e spesso amano il nostro Paese più di quanto non lo amino gli italiani residenti nello Stivale. Fino a quando i nostri rappresentanti istituzionali ne ignoreranno i diritti?
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