Si è ripetuto, anche quest’anno, il successo della serata Nòsside a Santo Domingo. Nella sede della Casa de Italia, con l’organizzazione di Jessica Mordechay ed il patrocinio di CAME Dominicana, sono stati premiati i poeti dominicani vincitori della precedente edizione del Premio ed è stata nel contempo presentata la XXXII edizione internazionale, il cui vincitore assoluto riceverà la targa d’oro durante la serata di gala che si svolgerà il prossimo 25 novembre a Reggio Calabria, sede storica del Premio, sotto l’egida dell’Unesco e del Centro Studi Bosio. In quella stessa occasione saranno proclamati poi i vincitori di ogni singola espressione linguistica nel mondo, che riceveranno i premi nei rispettivi paesi di origine, in successive manifestazioni.
Tra i premiati della XXXI edizione spiccano i nomi di Daisy Pimentel Medina e Omar Antonio Cruz che già in edizioni precedenti avevano ricevuto, tra i numerosi partecipanti dominicani, un riconoscimento del Nosside e che sono stati insigniti, ancora una volta, dell’ambito ‘alloro’.
All’evento dominicano, presenti l’Incaricato d’Affari Livio Spadavecchia, il Capitano dei Carabinieri Domenico Fruci e la Cancelliera Maria Finelli (tutti in rappresentanza della Sezione d’Ambasciata istituita presso la Rappresentanza UE in Santo Domingo) è intervenuto, come ospite d’onore, Olindo D’Agostino (che guidò l’Ambasciata italiana in Repubblica Dominicana nel 2013 e nel 2014) nella sua veste di rappresentante internazionale del Premio, in quanto componente dell’Ufficio di Presidenza con delega alle relazioni con il Corpo diplomatico.
Nel suo saluto introduttivo il Presidente di Casa de Italia, Renzo Seravalle, ha sottolineato l’importanza che l’edizione dominicana continui a svolgersi nella sede dell’istituzione che porta il nome dell’Italia, nell’edificio coloniale che il Governo dominicano ha dato in concessione all’Associazione ed in segno di vincolo e di affinità tra le due culture, durante cinquecento anni di storia.
Un excursus storico del Nosside ha invece proposto Olindo D’Agostino, durante il suo intervento, ricordando come l’idea sia nata, nel 1984, da un’intuizione dello storico Pasquale Amato, presidente-fondatore del Premio, al fine di valorizzare le lingue minoritarie parlate in territorio italiano (come il ladino dell’Alto Adige e del Trentino, il Friulano di Udine, Gorizia e Pordenone, il Croato del Molise, l’Albanese di Calabria e di Sicilia, il Catalano di Sassari, il Sardo e il Gallurese di Sardegna, il Grecanico di Reggio Calabria) e di coglierne l’espressione letteraria attraverso la poesia, che ha sempre rappresentato l’espressione più intima di ogni popolazione.
Nòsside fu poetessa della Magna Grecia. Locri era la sua patria, e greca la sua lingua. A Nòsside fu intitolato il Premio, in quanto rappresentante di una cultura autoctona, anche se con radici lontane (quelle calcidesi) nel tempo e nello spazio. Come ha poi rilevato Jessica Mordechay, infaticabile organizzatrice in territorio dominicano, a trentadue anni di distanza dalla prima edizione, il Premio è oggi diffuso nel mondo fino ad abbracciare 120 lingue parlate in 98 paesi, nei cinque continenti.
D’Agostino si è poi soffermato sulla necessità, sempre più avvertita nel mondo contemporaneo, che la cultura, l’arte e la loro diffusione e conservazione, non siano divulgate e sostenute esclusivamente attraverso la burocrazia statale, ma siano con sempre maggior convinzione supportate dall’intervento del privato, così come oggi avviene per il restauro di complessi architettonici ed archeologici ovvero per la realizzazione di mostre e manifestazioni artistiche. Allo stesso modo, così come in altri paesi del mondo, il Nòsside, a Santo Domingo, può oggi contare sull’appoggio logistico di istituzioni private come Casa de Italia, e su quello finanziario di imprese come la Came Dominicana di Carlo ed Enrico Soldati.
Alle domande rivoltegli da alcuni media locali a margine della manifestazione, sul tema della riapertura dell’Ambasciata, D’Agostino ha risposto di non poter intervenire sull’argomento, essendo la sua presenza a Santo Domingo legata esclusivamente all’invito rivoltogli dagli organizzatori locali nella sua veste di rappresentante internazionale del Premio e non in rappresentanza della Farnesina, dove dirige una Sezione che si occupa di problematiche concernenti il settore Giustizia e Affari Interni dell’Unione europea. Ha solo auspicato, ma a titolo puramente personale, che si giunga in tempi brevi alla riapertura di una Rappresentanza diplomatica permanente in Repubblica Dominicana.
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