Daniele Tombari, 48 anni, è morto nella Repubblica Dominicana alcuni giorni fa. Suo padre, parlando con il Corriere del Veneto, riferisce: “Mio figlio è stato ucciso e ora temo per la mia vita. Sono in pericolo”.
“Ho ingaggiato un investigatore perché temo che non si indaghi sul suo decesso”, spiega. “Con i pochi soldi che mi sono rimasti ho incaricato qualcuno di indagare, ma il mio timore è che mi facciano del male per zittirmi” aggiunge il 74enne.
“Mio figlio – fa sapere – è stato trovato privo di vita in strada di sera, il 13 novembre e subito le forze dell’ordine hanno detto che si trattava di un incidente. Ma i traumi, l’occhio nero, i denti rotti secondo me indicano che è stato picchiato a morte”.
Il padre Gino Tombari ha fatto notare che lo scooter non aveva un graffio e che Daniele oltre a conoscere quella strada guidava sempre con prudenza.
L’uomo accusa una donna che avrebbe incaricato un sicario e che sarebbe riuscita a svuotare, poche ore dopo la tragedia, una cassetta di sicurezza con dentro molto contante (che il figlio Daniele aveva ricevuto dal padre pochi giorni prima) e degli importanti documenti.