Crisi o non crisi, il sesso è sempre un argomento che tira e per cui gli italiani sono ben felici di spenderci quattrini. Magari, aggiungendo al piacere di un rapporto sessuale quello di una bella vacanza esotica. Cresce il turismo sessuale in Italia: il nostro Paese è quello che al mondo ha in assoluto il numero maggiore di turisti sessuali. Dopo l’Italia i turisti sessuali vengono da Germania, Giappone, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e recentemente anche Cina.
La End child prostitution, pornography and trafficking (Ecpat), un’organizzazione che combatte la prostituzione minorile, rivela dei dati che parlano da sé: circa 80mila gli italiani che vanno all’estero ogni anno per fare sesso a pagamento, anche con minori, soprattutto in Africa e America Latina. Sono soprattutto – ma non solo – uomini, di età compresa fra i 25 e i 35 anni (ma non sono pochi gli ultra 60enni), a ricorrere al turismo sessuale. Una tendenza che l’associazione definisce “allarmante”.
Marco Scarpati, presidente della sezione italiana dell’organizzazione, spiega: “Queste persone non sono pedofili. I pedofili abituali sono il 5 per cento, la maggioranza invece dei turisti sessuali è composta da persone che vanno all’estero per provare un’esperienza trasgressiva”.
I turisti che si rivolgono alla prostituzione minorile sono un terzo del totale. L’organizzazione, che lavora in 73 paesi, ha stimato che nel mondo ogni anno ci sono un milione di turisti sessuali che rivolgono le loro attenzioni a minori tra i 12 e 14 anni, e a volte anche più piccoli.
Secondo Ecpat le mete preferite dai turisti sessuali italiani sono la Colombia, il Brasile e il Kenya. Gettonatissima anche la Repubblica Dominicana.
A gestire turismo sessuale e pornografia spesso sono reti criminali internazionali e quindi l’unico modo per combatterli è quello di coordinare le attività della polizia a livello internazionale.
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