Il presidente della Repubblica Dominicana, Luis Abinader, annuncerà oggi la fusione o l’eliminazione di alcuni ministeri e altre entita’ governative con funzioni ridondanti. Lo ha preannunciato il ministro dell’Amministrazione pubblica, Sigmund Freund, segnalando che il governo intende avviare un processo di ristrutturazione per eliminare le entita’ che hanno gia’ svolto il proprio compito o per eliminare alcuni ministeri che “duplicano” le iniziative di altre entita’.
“Ci saranno fusioni di ministeri importanti, alcune direzioni saranno sospese e ci sara’ una redistribuzione delle competenze tra istituzioni che oggi vedono duplicate le proprie funzioni”, ha spiegato il ministro in dichiarazioni alla stampa.
Attualmente l’apparato amministrativo dello stato dominicano include 25 ministeri, 30 consigli e 124 direzioni generali.
Tra i possibili cambiamenti si parla della fusione tra il ministero dell’Istruzione (Minerd) e quello dell’Istruzione superiore, scienza e tecnologia (Mescyt), che svolgono funzioni simili nell’ambito educativo.
Un’altra possibilita’ e’ la creazione del ministero della Famiglia, con la fusione dell’attuale ministero della Gioventu’ con quello delle Donne e con il consiglio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza.
Luis Abinader, economista con ampia esperienza politica, ha vinto le elezioni dello scorso 19 maggio e si e’ confermato presidente della Repubblica Dominicana con quasi il 58 per cento dei voti, contro il 22,87 per cento incassato dall’ex presidente Leonel Fernandez. Al terzo posto l’ex presidente della Camera, Abel Martinez, mentre nessuno degli altri sei candidati ha superato l’1,3 per cento di voti.
“La gente si e’ espressa chiaramente e cio’ che la gente vuole e’ portare avanti il cambiamento”, ha detto Abinader dopo aver incassato le congratulazioni dei suoi diretti avversari. Il presidente e’ apprezzato soprattutto per la gestione della questione di Haiti, incentrata sull’incremento della sicurezza ai confini, e per i progressi nella lotta al covid-19 compresa la ripresa economica post-pandemia.