Milena Gabanelli ci lascia ogni volta senza parole: sorride con garbo e sottile ironia mentre presenta o anticipa gli scandali tutti italiani che le puntate di Report indagano coraggiosamente; le sue denunce del malcostume imperante a tutti i livelli delle nostre malate istituzioni, sono serie e documentate; la trasmissione pluripremiata e’ considerata il fiore all’occhiello di Rai Tre e a ragion veduta.
Eppure, qualche volta, come nella puntata di ieri, la rappresentazione impietosa di politici indegni e ridicoli che si lasciano avvicinare e si giustificano o si compiacciono di se stessi senza vergogna, sembra tratta dalle scene di un film comico, con effetti addirittura esilaranti, almeno per il telespettatore "bianco per antico pelo" che nella sua vita ne ha viste di cotte e di crude e sa come va il mondo.
Ieri, per esempio, lo sguardo asettico della telecamera si è posato sulle elezioni siciliane, sulle enfatiche dichiarazioni di una pletora di candidati semplicemente surreali, nonchè sugli applausi convinti di elettori avvezzi al voto di scambio, che aspettano di essere assunti dal vincitore di turno senza alcun merito o titolo.
E’ poi toccato ai pensionati, tutti ex forestali, ripresi nel quotidiano torpore della loro vita sociale, sicuro serbatoio di voti in paesi rimasti fermi agli ultimi gradini nella scala del progresso civile e culturale. Congedandosi, la Gabanelli ha azzardato previsioni, con una certa cognizione di causa: chi vincerà in Sicilia porrà una forte ipoteca sulle elezioni politiche. Se davvero fosse cosi’, ci sarebbe da pregare perche’ il Messia Monti (tale ci appare dopo lo squallore cui abbiamo assistito!) rimanga per sempre al suo posto, a fermare l’avanzata del nulla.
Domenica prossima ci divertiremo con Di Pietro, che balbetta inebetito tentando di giustificare la faccenda della donazione milionaria destinata da una Borletti alla "buona causa" e utilizzata dal probo magistrato per comprare case per sè. Fini docet.
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