Il tempo dei "sacrifici" in Italia e’ passato, ma non quello dei risparmi: di fronte alla fragilita’ della ripresa, scrive sul quotidiano francese "Les Echos" il corrispondente da Roma Pierre De Gasquet, il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi ha scelto di risparmiare le famiglie ma non le amministrazioni locali; ridurre ad ogni costo un aumento delle tasse e’ l’obbiettivo prioritario del governo, che martedi’ ha annunciato i contenuti del Documento economico e finanziario (Def) per i prossimi tre anni.
Grazie ai timidi segnali di ripresa, il ministero del Tesoro ha rivisto leggermente al rialzo le sue previsioni di crescita allo 0,7 per cento per il 2015 ed all’1,6 per cento nel 2016, con un deficit pubblico che quest’anno dovrebbe raggiungere il 2,6 per cento del Pil. Ma la terza economia della zona euro dovra’ ancora tagliare la spesa pubblica, essenzialmente quella delle amministrazioni locali e le "nicchie fiscali", per 10 miliardi di euro al fine di evitare l’aumento automatico dell’Iva previsto dalla "clausola di salvaguardia" per il rispetto degli obbiettivi di bilancio dello Stato.
"Il tempo in cui i politici chiedevano sacrifici ai cittadini e’ passato" ha detto Renzi in una conferenza stampa: "Ora bisogna far dimagrire ulteriormente la macchina statale e se sara’ la politica a fare sacrifici non sara’ un male".
L’obbiettivo del governo resta quello di ritagliarsi uno spazio di manovra a Bruxelles grazie al lancio delle riforme ed alla riduzione del trend di spesa delle amministrazioni locali. Ma la manovra ha gia’ sollevato le proteste dei sindaci delle grandi citta’, che chiedono una "ripartizione piu’ equa dei sacrifici" ed un maggiore sforzo da parte dell’amministrazione centrale.
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