“L’unica consolazione, di fronte a certi duelli elettorali fra due candidati, è che almeno uno dei due perderà.” (Gesualdo Bufalino, Il malpensante, 1987)
Scommetto che sarà Andrea Orlando l’uomo di punta del Pd per il governo, se si verificheranno alcune (possibili, forse probabili) condizioni sulla scena politica. Vi avverto: non è farina del mio sacco, ma una riflessione che mi arriva dall’interno del partito di Renzi, una fonte che ovviamente vuole restare anonima, ma mi é sembrata affidabile e persuasiva.
IL MITE ORLANDO SARÀ PREMIER?
“Poniamo” mi ha detto la mia fonte “che Renzi vinca le primarie e che Orlando ottenga un buon risultato… Possibile?”. Gli ho risposto al volo: “Di più: è probabile”. E lui: “Poniamo poi che il Pd abbia un buon risultato alle elezioni, ma stretto nella necessità di trovare alleati, per formare il governo… Possibile?” E io: “Certo è una possibilità”.
RENZI VORREBBE, PERÒ…
“Sappiamo tutti bene che Renzi, riconfermato segretario, morirebbe dalla voglia di proporsi per la seconda volta a Palazzo Chigi. Ma non gli sarà possibile”. “E perché?”, ho chiesto. Sintetizzo la risposta: “Le ragioni principali sono due. Mattarella non si fida più di lui. E gli alleati, di cui il Pd avrà bisogno, preferiranno un altro”. “Andrea Orlando?”. “Inevitabilmente. È quieto, riflessivo, misurato, non litiga mai con nessuno. Ha trovato spazio e sostegno, andando sempre d’accordo con tutti: da Veltroni a Franceschini, da Bersani a Enrico Letta…”.
ANDREA, SEMPRE D’ACCORDO CON TUTTI
“Però Renzi voleva Nicola Gratteri come ministro della giustizia”. “E Napolitano invece, che è un suo importante sostenitore, ha imposto Orlando”. Ho obiettato: “Scusa, ma Gentiloni non avrà chances?”. “Non credo. L’attuale premier mi sembra soprattutto un traghettatore. Una risorsa a futura memoria. Di più: probabilmente si creerà un’esigenza, diffusa, di discontinuità”.
GENTILONI NON SARÀ UN ANTAGONISTA
“Anche Renzi probabilmente (non soddisfatto, sembra, dal livello di fedeltà di Gentiloni) preferirà Orlando. E gli eventuali alleati, come ho detto, sono stufi dell’arroganza di Matteo, mentre in Andrea avrebbero un mite Orlando e non certo un Orlando furioso…”. Conclusione: se non fosse per la pesante sponsorizzazione di Napolitano, che ha già fatto tanti danni, sarebbe un’ipotesi interessante. E come tale la riporto.
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