Oggi, martedì 29 dicembre, la tradizionale conferenza stampa di fine anno sarà per Matteo Renzi l’occasione per rivendicare, dati alla mano, i risultati del 2015, un anno di "riforme impressionanti che hanno consentito all’Italia di tornare a crescere e di riprendersi un ruolo sulla scena internazionale", come dimostra, secondo il premier, anche il fatto che il primo ministro libico Fayez Al-Serraj abbia deciso di cominciare da Roma, ieri, il giro delle cancellerie europee.
Prima di concedersi qualche giorno di pausa, il premier, incontrando i giornalisti, traccera’ un bilancio dell’anno che sta per concludersi ed indichera’ le priorita’ del 2016, incluso il referendum costituzionale che per il leader Pd sara’ il vero test sul governo. L’anno si aprira’ verso fine gennaio con un riassetto della squadra di governo e della segreteria del Pd ma, come e’ noto, Renzi e’ allergico alla parola "rimpasto" e difficilmente impegnera’ molte energie sul completamento della squadra di governo.
Quanto alla segreteria dem, spiega un dirigente, "girano ipotesi, come quella di Errani, che non sono state nemmeno ipotizzate" e che andranno discusse in vista della direzione di meta’ mese. Un dossier che, invece, e’ al centro dei pensieri del premier e’ l’Ue. Dopo aver aperto il fronte in occasione dell’ultimo consiglio europeo, Renzi non ha intenzione nel 2016 di mollare la prese per una correzione di rotta europea che vada verso la crescita. Il leader Pd ritiene nell’ultimo anno di aver conquistato credibilita’ al tavolo di Bruxelles grazie alle riforme e di poter ora dire la sua per uscire dal diktat del rigore che rischia di dare fiato alle forze populiste, come si e’ visto in Francia. Ed e’ proprio sulla riuscita delle riforme che il premier battera’ il tasto nel discorso che domani precedera’ le domande dei giornalisti. Il pil che dopo quattro anni e’ tornato con il segno piu’, i 300mila occupati in piu’ grazie al jobs act, l’Italicum che evitera’ in futuro scenari di frammentazione alla spagnola, l’abbassamento delle tasse saranno i punti su cui Renzi insistera’.
A Palazzo Chigi mettono in conto le domande sulla vicenda delle banche e anche sul polverone che, sotto Natale, si e’ scatenato sull’emergenza inquinamento. "Ma le polemiche strumentali, le idiozie sparate a giorni alterni da Grillo e da Salvini non possono oscurare il fatto che dopo un anno di governo, l’Italia e’ tornata", sostengono tra i dem.
Certo non manca in vista dell’avvio del 2016 la consapevolezza dei problemi da risolvere e dei nodi da sciogliere. Incluse le scelte per le amministrative: se a Milano i candidati alle primarie sono in campo, a Roma e a Napoli le scelte sono tutte da fare. Renzi ridimensiona l’appuntamento elettorale (non sono elezioni politiche ma solo elezioni amministrative) ma ai vertici del Pd sono gia’ partiti contatti e consultazioni per testare la disponibilita’ di eventuali candidati. E per cercare di evitare una spaccatura della coalizione di centrosinistra che potrebbe avere contraccolpi fatali in termini di consensi.
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