Matteo Renzi dice che il M5S “porta in Parlamento i Scilipoti e i Razzi della prossima legislatura”. Luigi Di Maio replica dicendo che il segretario Pd “da rottamatore è diventato macchietta, e che da Renzi a Razzi il passo è breve”.
Perché ce l’hanno tutti con Antonio Razzi? Il senatore, contattato dalla agenzia LaPresse, si sfoga così: “Sicuramente perché non si fanno i cazzi loro. Dovrebbero pensare ai cittadini e non a me. Il problema dell’Italia non è Razzi, sono loro che non sanno governare”.
Ecco qui di seguito l’intervista integrale.
Renzi la prende spesso di mira…
Renzi non sa neanche gestire i suoi, si sono divisi e allontanati da lui e ora è rimasto solo
E oggi anche Di Maio…
Ma come fanno? Loro fanno tanto i puri ma ne fanno di tutti i colori: soldi spariti, bonifici non versati… ma si ricordano oggi? Vogliono controllare adesso? Perché non lo hanno fatto mese per mese? I cittadini non sono fessi, capiscono chi li prende in giro.
Rivendica la sua diversità, insomma?
Antonio Razzi è sempre stato onesto, sincero e con la faccia pulita. Io posso andare in giro a testa alta, senza scorta… Non come loro che hanno bisogno delle guardie del corpo. Non ho mai fatto male a nessuno, anzi da ragazzo ho sempre aiutato la povera gente.
Anche i cinque stelle si dicono cittadini…
Loro stanno con i potenti e con i ricchi, anche i cinque stelle hanno ingaggiato i professionisti perché non sanno niente, non hanno esperienza. Io la scuola di vita ce l’ho, ho fatto 41 anni di lavoro all’estero, in mezzo a gente di 35 nazionalità diverse, a brava gente.
Lei intanto non è stato ricandidato. Gasparri dice che è colpa di Crozza…
Gasparri può dire quello che vuole. Perché se Crozza imitava lui non veniva candidato? Crozza ha fatto anche Berlusconi… ha fatto anche il Papa, che fa il Papa si deve dimettere? O Renzi o Formigoni? Sono scuse: io sono più che altro stato umiliato per tutto quello che ho fatto e l’ho saputo solo tramite la stampa. Sono amareggiato e umiliato, più di questo non potevano fare a uno pulito, onesto e che ha fatto il bene di tutti. In 5 anni ho fatto sempre il mio dovere, carta canta.
Le Olimpiadi di PyeongChang sembrano segnare un disgelo tra le due Coree… Lei è sempre stato attento al tema, che dicono i suoi amici coreani?
Giovedì sera sono da loro, vado all’ambasciata per la festa nazionale e ne saprò di più. Io dicevo da anni che lo sport aiuta, aggrega: è la possibilità di fare la pace. Dal dicembre 2011, da quando c’è Kim Jong-un che è un amante dello sport e della musica, ho sempre detto che queste due cose aiutano ad avvicinarsi. Tutti mi hanno deriso e oggi alcuni giornalisti hanno riconosciuto che le Olimpiadi hanno contribuito. E io che ne parlo da anni? La gente può dire quello che vuole, alla fine le cose sono due: o io sono alcuni anni avanti agli altri, o gli altri sono indietro.