“I dati di tutti gli indicatori economici dicono che l’Italia cresce più delle previsioni. Cresce ancora meno dei nostri progetti e sogni. Ma cresce molto più degli incubi dei commentatori che per mesi ci hanno fatto la morale. Lo abbiamo visto plasticamente ieri durante l’Assemblea di Confindustria a Napoli, con dati finalmente interessanti sulla Campania e lo abbiamo visto toccando con mano come Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna siano ripartite e abbiano una qualità dell’impresa superiore o uguale alle migliori realtà europee, Germania inclusa. Tutto questo è frutto di un lavoro certosino degli imprenditori e dei lavoratori, cui va il nostro grazie. Senza la fatica delle persone, non si va da nessuna parte. Altro che assistenzialismo e sussidi, altro che redditi di cittadinanza”. Così Matteo Renzi in un post su Facebook.
“Ma tutto questo forse – prosegue il segretario del PD – è anche merito delle misure di questi anni, delle misure dei Mille Giorni: il JobsAct, il superammortamento prima e l’iperammortamento poi, la riduzione delle Tasse Irap-Ires-Iri-Imu-Tasi, Industria 4.0 e i PIR. Abbiamo scommesso sull’Italia quando in tanti dicevano che era finita: oggi la realtà dimostra che quella scommessa era giusta e doverosa.
Perché se si lavora duro i risultati arrivano. Bisogna avere pazienza e resistenza. Sopportare gli insulti e le accuse. Ma poi la vita smentisce i profeti del catastrofismo”.
“L’Italia – conclude l’ex premier – non è un Paese finito. Certo, questa è la tesi dei populisti. Di quelli che inseguono le scie chimiche e si fanno spiegare da soggetti esterni in chat come governare le città. Noi invece pensiamo che con un progetto chiaro e la forza di non cedere alla cultura dello sfascio l’Italia abbia un grande futuro. Per questo noi non molliamo. Per questo i dati economici confermano che tutti insieme dobbiamo andare avanti. Avanti, insieme”.
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