Matteo Renzi, nel suo intervento all’Accademia dei Lincei, afferma: “Il mondo e l’Italia vivono una stagione fra le più interessanti. Ogni stagione ha elementi di disagio o minaccia, ma questa mette in discussione l’identità di ciò che siamo. Non c’e’ contrapposizione fra identita’ e integrazione, allora riflettere sul valore di cio’ che vogliamo essere diventa questione politica con la ‘P’ maiuscola. I temi dell’arte e della cultura non sono solo temi da critici o appassionati, ma diventano i temi veri e propri dell’identita’ italiana ed europea e quindi della riflessione politica".
"Pensando di utilizzare l’Europa alcuni dei nostri si sono fatti utilizzare dall’Europa, creando una classe dirigente poco capace di incidere. L’Europa ha bisogno di un’Italia più capace di farsi sentire, non in termini di rivendicazione ma di valori".
"Vorrei chiedervi aiuto per cio’ che ci attende nei prossimi 2 anni e allargando l’orizzonte oltre il mio governo per i prossimi 5 anni, proponendovi una scaletta di lavori per i quali voi per la vostra forza e spessore siete fondamentali per l’Italia". "Il governo sta concludendo un percorso lungo di riforme e non c’e’ dubbio che e’ un processo di cambiamento che e’ una priorita’ nell’agenda politica degli ultimi 20 anni. Ma rimane un problema: siamo stati chiamati a colmare un ritardo o siamo chiamati a costruire la storia del paese dei prossimi anni? Questo – ha aggiunto – e’ il punto cruciale e quindi la discussione e’ su quale Italia immaginiamo per il futuro. Credo che questo sia il dibattito piu’ interessante da fare. Ci sono delle sfide difficili, ma intorno alla nostra identita’ possiamo costruire un paese che torni a essere modello in Europa e nel mondo, ma la politica da sola non basta: abbiamo bisogno della cultura".
"L’Europa – ribadisce il premier – ha bisogno di un’Italia capace di farsi sentire. L’Europa non e’ un insieme di parametri o algoritmi, ma l’idea di un modello, di un faro. L’Italia e l’Ue hanno un futuro e un ruolo non se relegano il passato nella polvere di un cassetto, ma se hanno l’occasione di rendere fertile il presente e il futuro". "Servono gli investimenti, ma anche come vogliamo aderire all’idea di domani in una cornice di eventi impressionanti".
"Viviamo un derby della superficialità’ che e’ impressionante. Dobbiamo attrezzarci per rendere l’Italia attrattiva per i nuovi cervelli. Abbiamo bisogno di piu’ immigrazione di qualita’, di cervelli, di rendere il nostro paese piu’ attraente". "Ci attende un periodo molto complicato e interessante. Nel 2017 ospiteremo il G7, ma non sara’ un G7 normale. Sara’ il primo con il nuovo presidente americano, o la nuova presidente. Sara’ il primo G7 dopo le elezioni in Francia, che cito non soltanto perche’ e’ un grande paese democratico che ha una certa responsabilita’ nel governo del mondo libero, ma anche perche’ le elezioni in Francia costituiranno a mio avviso tutto il tema della discussione del prossimo anno in Europa. Anche il dibattito sull’uscita degli inglesi dall’Europa sara’ comunque condizionato dal dibattito francese, per la rilevanza della sfida che oggi si pone la politica francese". "Quel G7 sara’ immediatamente precedente alle elezioni in Germania", ha aggiunto, "sara’ una fase di transizione, ‘come sempre’ avrebbe detto Flaiano…".
"Quel G7 si inserisce in un altro appuntamento che consideriamo decisivo nel 2017: i 60 anni dei Trattati istitutivi della comunita’ europee e contemporaneamente, se avremo la forza di vincere quella sfida, saremo dal 1 gennaio 2017 membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu per due anni. Dunque, una felice coincidenza porta il 2017 ad essere l’anno in cui l’Italia puo’ formulare una proposta che parli al cuore dei cittadini, impauriti dalle minacce oggi ma consapevoli della bellezza e dall’orgoglio di cio’ che siamo".
Per Renzi “alcune stancanti cantilene sull’Italia che e’ coacervo di problemi hanno stancato, ma saremo in grado di vincere quel racconto quando finalmente ogni italiano avra’ l’orgoglio di dire che l’Italia non e’ solo un Belpaese dove fare le vacanze ma che eccelleremo in quei campi dove non solo non siamo stati secondi a nessuno nel passato ma non saremo secondi a nessuno e nemmeno nel presente e nel futuro". "Il governo italiano ha necessità che per i prossimi anni, prima del passaggio elettorale, tutti quanti lavorino a un’Italia piu’ semplice e orgogliosa".
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