Matteo Renzi nella sua ultima enews tra le altre cose scrive: Il Premier ha detto che verra’ in Parlamento in modo trasparente. Lo aspettiamo in Senato. E se i responsabili di Lady Mastella sosterranno questo governo al posto nostro noi non grideremo allo scandalo ma rispetteremo la democrazia parlamentare”.
“Lady Mastella”, così ha definito il Matteo toscano la senatrice del gruppo Misto Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella appunto.
Lei non ci sta e in una nota replica così: “Con ironia maschilista, ai limiti del sarcasmo sessista, il senatore Renzi mi chiama ‘Lady’, innescando, poi, nei miei riguardi, una inutile e sgradevole polemica politica. Ritengo che, ognuno di noi, debba essere, oggi, responsabile, a prescindere dal ruolo di maggioranza o di opposizione. Lo esige il dovere verso i nostri concittadini. Io mi sento responsabile per me, e solo per me, e lo faccio senza chiedere nulla a nessuno, e senza aver avuto indicazioni da nessuno”.
“Dicesse lui, invece, al Paese, che non chiedera’ nessuna carica ministeriale per se’ o cambi di Dicastero piu’ pesanti per i suoi amici; che la crisi al buio l’ha aperta per nobili ragioni, e non per tornaconto”.
“Non comprendo questo tentativo di stalkeraggio nei miei confronti, fuorviante e patetico. A volte, e mi dispiace, Renzi somiglia tanto al Barone di Muenchhausen, che pensava di alzarsi da terra tirandosi per i capelli. Il limitato consenso elettorale lo costringe, ahime’, a stare con i piedi per terra. Io saro’ una ‘Lady’, ma lui non e’ ne’ un Sir ne’ un gentleman”.