Matteo Renzi, in questi giorni in Perù, ha incontrato la comunità italiana di Lima all’istituto italiano di cultura della capitale peruviana. “L’Italia è tornata dopo anni di polemiche, discussioni e litigi sul suo ruolo", ha sottolineato il presidente del Consiglio. “Dopo tre anni di recessione torniamo a crescere – ha aggiunto – cosi come aumentano gli occupati. E’ ora di tornare ad avere un senso di amor proprio e aggiungo patrio". "Serve che tutti mostriamo coraggio e energia e superiamo la voglia di piangerci addosso". Insomma, “l’Italia e’ tornata e vuole tornare da protagonista". "Stiamo facendo – ha sostenuto Renzi – le riforme che servono, che hanno portato il segno piu’ alla crescita, l’aumento del numero di occupati”.
"Ma l’Italia sara’ tornata definitivamente – ha ribadito Renzi – quando tornera’ ad esercitare di nuovo il suo ruolo nel mondo. L’Italia e’ un paese meraviglioso per il suo passato, ma lo sforzo che stiamo facendo a Roma – ha continuato il premier – serve a prendere questa nostra storia e darle un futuro. L’Italia deve tornare ad essere vista come un faro di civiltà".
Il premier ha sottolineato l’impegno del nostro paese in sede europea sul fronte dell’immigrazione e ha parlato di "grande battaglia di civiltà", su cui "abbiamo dato la linea all’Europa". E anche sul fronte della cooperazione, ha concluso, "torneremo a investire: 120 milioni quest’anno, 240 il prossimo e 360 il terzo anno”.
Intervenendo al Foro economico Italia-Perù a Lima, Renzi ha spiegato: "Il mio governo è il governo numero 63 in 70 anni di storia repubblicana. Abbiamo fatto la riforma della legge elettorale e stiamo concludendo le riforme costituzionali proprio per dare più stabilità, certezza e regole più efficaci". "Per tanti anni in Italia si sono fatti convegni sulla lotta all’evasione. Nell’ultimo anno e mezzo siamo riusciti a dare una svolta grazie all’innovazione tecnologica" come con la dichiarazione precompilata. "Con un click abbiamo trovato 220 mila nostri connazionali che si erano, diciamo cosi’, ‘dimenticati’ di pagare le tasse". "In Italia stiamo facendo le riforme perché la certezza delle regole del gioco è condizione di sviluppo. Abbiamo fatto la riforma della legge elettorale e stiamo concludendo quella costituzionale per dare più certezza".
Discussione su questo articolo