Matteo Renzi sale sul palco della Leopolda numero nove e ci resta due ore. Non come candidato alla segreteria Pd, nemmeno come “senatore semplice”, ma come conduttore di un talk show. “Il vero problema del Paese non e’ il dibattito tra le correnti di un partito, ma come organizzare il futuro”, sottolinea l’ex premier, che sfida Matteo Salvini e Luigi Di Maio a fare un dibattito pubblico, “quando vogliono”.
Renzi torna sul palco della Leopolda ed è subito ovazione per lui, seduto a una scrivania in perfetto stile Fabio Fazio. Renzi ha intervistato diverse personalità, da Paolo Bonolis al dottor Burioni.
Durante l’intervista alla giornalista Federica Angeli, autrice di diverse inchieste sulla criminalita’ organizzata di Ostia e sulla mafia romana, Renzi commenta: “Vorrei che qui dalla Leopolda arrivasse una voce molto forte: la scorta non e’ un costo, ma un servizio fatto da grandissimi professionisti per persone che sono in pericolo, cosi’ come le loro famiglie”. “Vorrei che arrivasse un appello al ministro Salvini: la battaglia di Luciano Nobili”, deputato del Pd che chiede piu’ protezione per la giornalista, “venga accolta. Sarebbe un atto di giustizia nei confronti di Federica”.
Poi però l’attacco al leader del Carroccio: “Noi non abbiamo preso soldi da autostrade, quelli li ha presi la Lega. Non glielo dite a Salvini sennò ci rimane male. Noi siamo persone libere, sempre e comunque. Contributi di idee, stimoli, suggestioni e consigli li prendiamo tutti sui social”. E per quanto riguarda la voglia del M5S di abolire i contributi all’editoria: “Tutti quei politici che auspicano la chiusura dei giornali sono in profondo torto e in profonda malafede”.
“C’è gente che governa bene l’Italia ma non è il governo Conte: sono i nostri sindaci, i nostri amministratori”, evidenzia l’ex premier.