Matteo Renzi, in questi giorni negli Stati Uniti, durante il suo intervento all’università di Harvard ha parlato anche di terrorismo: "L’11 settembre, le vostre città – ha detto rivolto alla platea – sono state attaccate ed era un attacco esterno al Paese della libertà. Noi invece abbiamo problemi con i nostri stessi cittadini e il nostro modello educativo". "E’ importante – ha insistito – che ci sia un dibattito pubblico su queste tematiche: non si pensa alla morte se si ha un libro da leggere, se si ha un progetto, una prospettiva, se si ha curiosità, creatività, se si pensa che il giorno successivo porterà un futuro da esplorare. Il rischio di questi temi è quello di perdere l’idea di cittadinanza, ma noi siamo cittadini non numeri".
"E’ la nostra cultura il vero bersaglio dei terroristi, so che questa idea non rappresenta la maggioranza ma è una posizione importante per il governo italiano e spero che i miei colleghi la accettino: il nemico non è solo all’estero ma all’interno delle nostre città. Questo sarà un punto fondamentale del dibattito dei prossimi mesi in Europa".
Matteo Renzi nel suo intervento all’università ha citato John Kennedy. Lui diceva che "il cambiamento e’ la regola della vita, e chi guarda solo al presente si perde il futuro". Per l’Italia, con il suo passato fantastico e importante, e’ difficile "ma e’ arrivato il momento di avere una nuova generazione che consideri anche il futuro. Abbiamo il passato ma apparteniamo al futuro", ha aggiunto il premier ricordando l’importanza di mettere "per ogni euro sulla sicurezza un euro nella formazione".
In questo momento l’Italia ha come "priorita’ quella di ridurre le tasse ma anche di aprire le porte al mercato e agli investimenti, sia pubblici che privati". Renzi, al suo terzo giorno della visita negli Stati Uniti, da Boston ha ricordato quanto sia importante ridurre il debito, ma che questo processo deve essere fatto con intelligenza: "Portarlo ai livelli stabiliti dal Fiscal Compact ci ucciderebbe. Sarebbe come dire ‘l’operazione e’ andata bene ma il paziente e’ morto’", ha continuato rispondendo alle domande del pubblico e sottolineando che la sua ricetta per riportare l’Italia a crescere e’ un mix tra tagli alle tasse, spending review, ma anche stimoli e investimenti. "Allo stesso tempo dobbiamo scegliere i settori in cui l’Italia puo’ diventare un leader. Non siamo super-potenza nel settore militare, ma possiamo esserlo nella sanita’ ad esempio, possiamo essere leader nella cultura e nell’innovazione".
Matteo Renzi tifa per Hillary Clinton alle prossime presidenziali Usa. "Faccio i miei migliori auguri a Hillary Clinton. Come presidente del Consiglio non è elegante farlo, ma parlo come segretario del Partito democratico". Renzi ha precisato: "Rispettiamo le decisioni del popolo americano, allo stesso tempo credo – come segretario e leader del Pd – che Hillary Clinton sia la persona più capace, più in grado di seguire le strategie per il futuro. Mi sento più sicuro se penso che nella Casa Bianca, dopo un grande presidente come Barack Obama, ci sarà una donna che possa condurre il mondo libero".
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