Matteo Renzi, da senatore semplice, non molla di un centimetro. Il suo dito rimane puntata contro il governo gialloverde.
“Oggi sono usciti i nuovi dati ISTAT sul lavoro”, osserva Renzi su Facebook, “sale la disoccupazione, anche giovanile. Diminuiscono di 33 mila unità i lavoratori permanenti, alla faccia del decreto dignità. A febbraio 2019 ci sono 116 mila occupati in meno rispetto all’ultimo dato dei Governi PD, nel maggio 2018: di questi 88 mila sono a tempo indeterminato”.
Per l’ex premier “Di Maio è tecnicamente il ministro della disoccupazione. Ha scelto di occupare due ministeri (lavoro e sviluppo economico) e li ha bloccati entrambi: questo Governo ha avuto sull’economia nazionale lo stesso impatto di una calamità naturale”.
“Nel frattempo – prosegue – lorsignori passano le giornate a litigare e a far pace. Pensano di stare sul set di una telenovela e non si sono accorti che sono al Governo. Dopo le europee ci aspetta la patrimoniale o l’aumento dell’IVA. Effettivamente è il governo del cambiamento: con noi c’era la crescita, con loro è recessione”.
E ancora: “Una delle leggi di cui andavo fiero era quella che impediva ai comuni di alzare le imposte locali: le addizionali IRPEF, l’Imu, la tassa di soggiorno. Il governo dei populisti invece ha restituito libertà di tassazione selvaggia ai comuni”. “Con Salvini e Di Maio le tasse vanno su, i posti di lavoro vanno giù. Noi eravamo quelli “col caratteraccio”, ma l’Italia cresceva. Loro dicono di essere più simpatici ma adesso crescono solo le tasse e lo spread”.