Non so esattamente se Renzi stia nella strada giusta, ma sono anni che come ItaliaChiamaItalia stiamo denunciando che il problema del malcostume generalizzato e dello sperpero di denaro “pubblico” è da individuarsi nella gestione delle cosiddette “Partecipate” o “municipalizzate” localmente. Qualche costituzionalista mi confermò che l’utilizzazione di queste Società per Azioni da parte di enti pubblici per effettuare determinati compiti od espletare talune funzioni è una pratica sostanzialmente incostituzionale, in quanto tale tipo di Società è sostenuta grazie all’acquisto delle Azioni da parte di Enti pubblici dello Stato e questo denaro, dopo quest’acquisto, non può essere più controllato dalla Corte dei Conti che è l’Organo preposto a tale funzione. In pratica, un Ente dello Stato aliena dei soldi dei cittadini senza poter poi effettuare un controllo sulla sua gestione. Anzi, in aggiunta, l’Ente pubblico può intervenire nella gestione della S.p.A. nel nominare dirigenti, assegnare stipendi, creare carriere liberamente (col nepotismo), senza i vincoli dei concorsi pubblici di Stato.
Tramite queste società – a diritto privato – lo stesso Ente può inoltre favorire determinate società in subappalto collegate che avranno assegnati i lavori su chiamata diretta. Tutto ciò in barba al principio del libero mercato sancito dalla Comunità europea e dai sani principi liberali della concorrenza.
Il vero problema sorge qualora una di questa società fallisca: chi paga? Il cittadino con le tasse con cui ha sovvenzionato le Azioni di quella Società? Tanto alla fine il Dirigente colpevole sarà trasferito ad altra partecipata del gruppo politico di riferimento!
Come frutto finale, inoltre, si avrà un prodotto scadente, in quanto il committente (Pubblico) controllore del lavoro, sarà anche l’esecutore (concessionaria) da controllare (guardare la qualità dell’asfalto delle strade di Roma). Basta inciucio societario: una Società sia privata o pubblica al 100%, ed ognuna segua le regole previste e restrizioni del mondo privato o pubblico.
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