Sarà Marco Minniti il candidato sostenuto dai renziani. L’ex-ministro dell’Interno però non ancora ha ufficializzato. Forse lo farà a Salsomaggiore, al Teatro nuovo, dove un centinaio tra parlamentari e amministratori dem si riuniranno dalle 15 di venerdì 9 novembre alle 13 di sabato 10. A coordinare i lavori, naturalmente, Matteo Renzi.
Alla vigilia dell’assemblea nazionale del 17, si discuterà in particolar modo di congresso e lo si farà a porte chiuse. Si valuterà anche la ricostruzione di un campo del centrosinistra, l’opposizione al governo, il Pd del futuro.
Intanto Renzi non smette di attaccare l’esecutivo gialloverde. “La politica economica miope di Di Maio e Salvini ci sta riportando in recessione”, scrive nella sua enews. “Dopo quattro anni di segno più, si è fermato il Pil. Calano gli occupati. E chi ha letto la legge di Bilancio sa che questo è solo l’inizio. Stiamo andando incontro a una durissima recessione per colpa di un Governo di incapaci”.
Ancora, sui danni provocati dal maltempo: “Salvini dice che è colpa dell’ambientalismo da salotto. Ministro, ma cosa dici? Il responsabile di questa tragedia non si chiama ambientalismo: si chiama abusivismo, abusivismo! E sostenere l’abusivismo edilizio, a Ischia come altrove, è inaccettabile”. “Del resto – ricorda Renzi – Salvini è tra i 5 italiani che ha votato all’EuroParlamento contro l’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Noi quell’accordo lo abbiamo firmato quando eravamo al Governo, Salvini ha votato contro”.
Scossoni interni al governo? Secondo Matteo Renzi è tutta scena, fanno solo finta: “Ogni giorno litigano. Una volta è sul reddito di cittadinanza, una volta è sulla prescrizione, una volta è sul Decreto Sicurezza. Poi fanno la pace. E il giorno dopo ripartono. Più che il Governo della Repubblica sembra Wrestling: fanno credere di picchiarsi, ma è tutta una finta”.
“Penso che dopo i primi mesi di questo governo gialloverde sia chiaro a tutti perché la riforma costituzionale servisse al Paese. Che fine hanno fatto oggi i puristi della Costituzione scandalizzati due anni fa dalla soppressione del Cnel e dalla fine del bicameralismo perfetto e oggi silenziosi davanti ai progetti che vogliono esautorare il Parlamento e mettere in discussione la separazione dei poteri?”.