Matteo Renzi interviene alla direzione del Pd. E tra le altre cose parla anche di primarie. “Nei giorni scorsi – ricorda il premier – si e’ detto che le primarie sono un problema. C’e’ chi fa le cliccarie sul blog o cene in qualche villa privata per individuare i candidati. Voglio che sia chiaro che le primarie sono lo strumento piu’ democratico, civile e bello per individuare la classe dirigente. Se in qualche caso non funzionano ho sempre dato disponibilita’ a discuterne, a parlarne, ma non si toccano". A proposito di conflitto di interessi: "Si vuole discutere di conflitto interessi? Io dico, votiamo la legge. E’ passata alla Camera, ora e’ al Senato. Votiamola”.
Poi il premier attacca la procura di Potenza, a proposito dell’inchiesta sul petrolio che ha portato tra l’altro alle dimissioni del ministro Guidi: "Ci sono indagini della magistratura di Potenza con la cadenza delle Olimpiadi" e "non si è mai arrivati a sentenza". "Un Paese civile è un Paese che va a sentenza", sottolinea il presidente del Consiglio.
Sfiducia al governo? "È uno spasso vedere la santa alleanza di chi non la pensa come noi, Berlusconi, Salvini e Di Maio che pensano a mozioni insieme, se le scrivono, le votano e perdono". Poi spiega: "Fuori di qui c’e’ un avversario molto pericoloso, quello della demagogia e del populismo, e a volte ho l’impressione che qui ci sia qualcuno tentato dal giocare su questo"."In un momento in cui noi stiamo dando il sangue, il punto che mi fa male e’ l’idea che il nostro sforzo sia messo in discussione nella sua moralita’, trasparenza e onestà. Io ho molti limiti. Ma sono un cittadino italiano orgoglioso di provare a cambiare questo Paese. Ho la data di scadenza dietro perchè ho detto che non farò più di due mandati, ma ho anche l’integrità di dire che chi ha qualcosa da dire su di me, sulle mie frequentazioni e sulla mia concezione del potere, che per me è un servizio, deve avere il coraggio di circostanziarlo".
"Fuori da qui – avverte – c’è Trump, e una destra che negli Usa per la prima volta si contamina con forme di demagogia e populismo oltre i Tea party, e che rischia di andare a vincere la nomination. Nel mondo Ue c’è grande richiesta di valori, di politica, di stabilità. La sinistra, il Pse e il Pd sono in posizione di leadership per tentare di dare una risposta: a maggio a Roma terremo un’iniziativa per definire una proposta che non è solo la richiesta italiana di flessibilità come stancamente continua a dire qualcuno, e meno male che c’è stata la flessibilità, ma un ragionamento politico per portare la sinistra ad essere protagonista in Europa". La discussione in Europa "ha visto finalmente un primo elemento di condivisione mettendo gli investimenti al centro del lavoro di Juncker, e con un percorso per investimenti pubblici e privati ancora lungo da completare ma che è un segnale".
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