"Al G7 si discute di migrazione e sicurezza, di crescita e incentivi. E l’Italia torna ad essere protagonista". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che poi a margine dei lavori del G7 spiega: "Quello che è fondamentale e’ che l’Italia è tornata solida, stabile e credibile ai tavoli internazionali". "Se l’Italia ha bisogno del G7, e’ vero anche che il G7, l’Europa, il G20 hanno bisogno di uno sguardo e di una prospettiva diversa che il nostro Paese può offrire".
Secondo Renzi “grande sintonia con gli Stati Uniti e altri paesi del G7 sul fatto che c’e’ la necessita’ di rilanciare su investimenti, investimenti e investimenti. E’ necessario aiutare la crescita con gli stimoli fiscali". "Non puo’ bastare una politica monetaria, servono anche stimoli fiscali per dare una mano a chi non ce la fa". "Con il nostro governo, a forza di ‘sgomitare’ in Europa sulla flessibilita’, abbiamo ottenuto la possibilita’ di passare da 40 a 58,5 miliardi di investimenti”.
Parlando della questione dei migranti, “il nostro lavoro strepitoso rischia di essere insufficiente per rispondere alle grandi problematiche che ci sono". Per questo, sottolinea il premier, con gli altri leader l’Italia ha portato "la sua posizione storica di un euro in sicurezza, un euro alla cultura, la nostra posizione è per gli investimenti in periferia e lo abbiamo detto con grande determinazione e forza". "Il vero sforzo è quello di dividere la paura e la demagogia dalla realtà, anche chi racconta cose false deve fare i conti con la realtà".
Comunque un percorso e’ tracciato per porre fine all’emergenza migranti: il Migrant Compact, la proposta di piano strategico per l’Africa che ha riportato di prepotenza l’Italia ai tavoli internazionali. Al termine della prima giornata di G7 in Giappone, Matteo Renzi si presenta soddisfatto in sala stampa. I partner di Usa, Germania, Gran Bretagna, Francia, Canada, Giappone hanno "riconosciuto la necessita’ di procedere verso un piano strategico" come, appunto, il Migrant compact, scandisce il presidente del consiglio che, poi, torna sulla necessita’ di supportare il governo libico di Al Serraji e contribuire alla stabilizzazione del Paese. In questo modo, e’ la tesi del premier, "si arrivera’ a un repentino calo del numero di migranti".
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