“Con la festa nazionale di Imola abbiamo chiuso un lungo percorso di incontri, dibattiti, discussioni. Un migliaio di feste in tutta Italia, più di cinquantamila volontari”. Inizia così l’ultima enews di Matteo Renzi. Il segretario Pd prosegue: “È stato bello tornare a incrociare i nostri sguardi non soltanto attraverso le enews o la tv, ma personalmente. Quasi cento iniziative in tutto il Paese, da Trieste a Marsala, con migliaia di persone”.
Si è fatto tanto sul territorio, spiega Renzi, “ma ora che non dobbiamo più difendere il passato è il momento di difendere il futuro. Ecco perché i prossimi sei mesi saranno decisivi. Gli altri partiti hanno finalmente tirato giù le carte”.
“Il Movimento Cinque Stelle ha scelto il proprio candidato, Di Maio. La destra sta sull’asse Salvini-Berlusconi. Non spendo ancora parole su di loro: basta guardare la realtà per rendersene conto. Tocca a noi saper imporre il futuro in questa discussione. Noi dobbiamo difendere il futuro degli italiani. Farlo con tutti quelli che ci stanno, che vogliono parlare di famiglie e di sociale. Di come portare la disoccupazione giovanile sotto il 25% (dal 44% del 2014) o la disoccupazione generale sotto il 10%. Di come raddoppiare i soldi su periferie e dissesto idrogeologico. Di come restituire fiducia e responsabilità alla nuova generazione. Di come sostenere tanti anziani senza farli sentire un peso, ma anzi, chiedendo loro di darci una mano come hanno sempre fatto, perché senza nonni questo sarebbe un Paese devastato. Di come preservare la sicurezza sociale e la lotta alle ingiustizie, non solo economiche. Di come aumentare gli investimenti in cultura e mettere più soldi sulla salute. Di come fare una battaglia sull’ambiente non ideologica ma concreta, capace di creare benessere per i nostri figli e posti di lavoro”.
Insomma, “noi scommettiamo sulla serietà e sulla competenza, ma abbiamo bisogno di andare casa per casa, scuola per scuola, ufficio per ufficio per coinvolgere gli italiani in questo progetto”.
“Abbiamo portato l’Italia fuori dalla crisi, ma non basta. Adesso dobbiamo entrare insieme nel futuro. Mi piacerebbe – conclude l’ex premier – che questo percorso lo facessimo insieme”.
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