Due popoli, due Stati: l’unica soluzione possibile per raggiungere la pace in Medio Oriente. Intervenendo alla Knesset, il Parlamento israeliano, il presidente del Consiglio Matteo Renzi fa il pieno di applausi: "La pace sarà possibile solo con due Stati e due popoli, e solo se sarà garantita la piena sicurezza di tutti: il diritto dello Stato palestinese all’autodeterminazione e quello dello Stato ebraico alla propria sicurezza".
Il discorso del premier a Gerusalemme, che ha preceduto il suo incontro con il presidente dell’Anp Abu Mazenz a Betlemme, è stato fortemente incentrato sull’amicizia tra Roma e Gerusalemme: "Chi pensa di boicottare Israele – ha detto il preier alla Knesset – non si rende conto di boicottare se stesso, di tradire il proprio futuro. Possiamo avere opinioni diverse, è accaduto e continuerà ad accadere. Ma l’Italia sarà sempre in prima linea nel forum europeo e internazionale contro ogni forma di boicottaggio sterile e stupido".
Esplicito, poi, il riferimento all’accordo dell’Occidente con l’Iran sul nucleare, mal digerito da Israele, "un compromesso utile – secondo Renzi – a rendere più sicura la regione". "Ma – ha aggiunto – siamo pronti a verificarne l’implementazione". "Il vostro destino – ha detto ancora il premier nel suo discorso alla Knesset – è il nostro destino, la vostra sicurezza è la nostra sicurezza, insieme costruiremo un mondo migliore". Su questo punto, ha sottolineato, non ci sarà alcun compromesso.
Nell’intervento di Renzi entrano anche le questioni del passato: "Le leggi razziali approvate anche dall’Italia nel 1938 fanno ancora scendere una cappa di vergogna sulla mia nazione". Oggi, prosegue Renzi, "Israele ha il diritto alla propria esistenza. Non è una gentile concessione della comunità internazionale dopo l’olocausto. Esiste nonostante la Shoah ed esiste per diritto da secoli prima della Shoah. Avete solo il diritto ma il dovere di esistere e non solo per i vostri figli ma anche per i nostri figli, per i miei figli: per Francesco, Emanuele ed Ester".
Una parola poi sul terrorismo: "Le truppe italiane interverranno, in coalizione internazionale, ovunque si renderà necessario per fermare la barbarie del terrorismo". Fondamentale, su questo punto, sarà il coinvolgimento di Mosca: "Negli sforzi di pace nel mondo siamo con gli Usa e anche con la Russia che vogliamo sia un player mondiale. Insieme ai paesi arabi moderati".
Più tardi il colloquio con Abu Mazen, nel quale il premier ha ribadito la soluzione "due popoli due Stati". "La pace – ha aggiunto – ha bisogno dell’impegno di tutti. Da parte dell’Italia c’è tutta la disponibilità a continuare a investire nell’amicizia con il popolo palestinese per raggiungere la ‘pace dei figli di Abramo’, ovvero la prospettiva nella nostra generazione di raggiungere finalmente al risultato storico della pace in questa regione".
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