"Il Pil e’ cresciuto, poco rispetto alle mie aspettative, ma nel 2012 il Pil italiano, Governo Monti, era -2,3%, nel 2013 era -1,9%, oggi siamo intorno al +1% nonostante il passo falso del secondo trimestre. Tutte queste cifre non servono a niente, dobbiamo portare fuori la voglia dell’Italia di essere competitiva nel mondo e capace di creare occupazione". Cosi’ il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenuto questa mattina ai microfoni di RTL 102.5.
"Non e’ certo uno zero virgola che ci fa la differenza, il punto vero e’ che in questi anni l’Italia sta riducendo il deficit, lo sta tenendo sotto controllo. Mi dicono che la Spagna va meglio di noi, ha il 5% di deficit, se lo facessimo noi avremmo qualcosa come 50 miliardi in piu’ da spendere. Il problema reale che abbiamo e’ che contenendo la spesa pubblica come abbiamo fatto la nostra crescita e’ piu’ bassa di quello che sarebbe se avessimo un deficit piu’ alto, questa e’ la sintesi politichese", ha aggiunto.
"A me non interessa stare a discutere se l’Istat ha lo 0 o lo 0,1. Penso che ci sara’ un numero positivo, perche’ nell’ultimo trimestre i servizi sono aumentati del +1% e visto che i servizi valgono piu’ del doppio del Pil e’ probabile che ci sia un aumento, ma non vuol dire niente. A me interessa che l’Italia riparta".
TERREMOTO E CASA ITALIA Per "il dissesto idrogeologico, per le bonifiche, i soldi per il bonus dell’antisismico, i soldi per gli interventi di manutenzione, come dice Renzo Piano di rammendo, cantieri leggeri che servano a rimettere a posto le case, le scuole, che sono la priorita’ assoluta", su questi temi "i soldi ci sono, bisogna controllarli, non troverete da me nessun annuncio roboante sulle cifre, non ho mai detto di voler questo o che ci serve quest’altro, io ho spiegato che l’Italia fara’ cosi’. Se i soldi servono – ha ribadito il presidente del COnsiglio Matteo Renzi a Rtl – l’ho detto ieri ad Angela Merkel, l’avevo detto nei giorni precedenti agli europei, quei soldi che ci servono ce li prendiamo, perche’ sulla tutela della scuola dei miei figli non guardo in faccia a nessuno, ma contemporaneamente bisogna essere consapevoli che bisogna spenderli bene. Ecco perche’ ci vogliono i tecnici, gli ingegneri, i tecnici piu’ bravi, ci vogliono le persone che ci dicono cosa va fatto e cosa no, perche’ senno’ sono soldi buttati via. Non sprecare i soldi dei contribuenti e fare un’opera culturale, questo e’ il taglio che stiamo dando".
NOMINA ERRANI "Ci sono opinioni diverse sulla nomina di Errani, ma io ragiono con molto buon senso: questa realtà sismica ha riguardato quattro regioni, è un fazzoletto di terra ma ha riguardato quattro regioni. A fronte di queste quattro regioni noi potevamo o nominare quattro commissari per accontentare tutti o mettere uno che parla con i presidenti di Regione e coi sindaci e che abbia un’esperienza su questi temi: ecco che cosa è Vasco Errani". Così Renzi spiega la scelta dell’ex presidente dell’Emilia Romagna come commissario per la ricostruzione. "Errani è uno che quando c’è stato da ritirare su l’Emilia-Romagna ha tenuto botta. Questo è il motivo per il quale l’esperienza è fondamentale: uno deve sapere dove mettere le mani, come si fanno gli interventi, come si coinvolge la gente, come si danno le prime risposte, a partire dalle scuole".
ITALIA RIPARTITA "E’ vero che una parte dei posti di lavoro a tempo indeterminato creati sono trasformazioni da contratti precari. Ma la novità è che adesso qualcosa si fa. Non penso di avere la bacchetta magica, molte sono trasformazioni, ma solo chi non è mai stato precario può dire che è la stessa cosa. Bisognerebbe fare di più e meglio? Sicuramente sì, ma non dimentichiamo che l’Italia era ferma e ora è ripartita".
OLIMPIADI A ROMA "Penso che le Olimpiadi siano una cosa fantastica, perchè portano tanti soldi anche per le periferie e per le persone in difficoltà. Ci sono stati esempi negativi, ma vediamo esempi positivi come Barcellona e Rio". "Sono una grande occasione per le città e penso che per Roma sarebbero una bellissima opportunità", ha aggiunto il presidente del Consiglio.
"Il 7 ottobre la sindaca Raggi o firma la lettera o non la firma", ha aggiunto Renzi riferendosi alla necessità che Raggi dia il suo appoggio alla candidatura della città. "Penso che non firmarla sia un errore anche perché noi siamo in testa in questo momento rispetto alle altre candidate. Non farò mai nessun atto lesivo dell’autonomia di Roma. Milano, che ha detto sì, ha vinto, se diranno di no ne prendiamo atto. Siano i 5 stelle a dire sì o no. Tocca interamente a loro", conclude Renzi.
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