"La promozione della vita e il rispetto della persona nel suo sviluppo integrale: psicologico, sociale e culturale sono alla base dei progetti che la Foedus promuove per sostenere la tolleranza religiosa. Per raggiungere quella fratellanza che si fonda sul bene comune come sostanziale elemento per lo sviluppo di quel principio di reciprocità alla base di ogni scambio culturale. Sempre nel rispetto delle diversità tra le religioni. È necessario condividere le proprie diversità per creare quel sistema armonico che diventa pluralismo nella globalizzazione". Questo l‘incipit del discorso tenuto da Mario Baccini, presidente della Fondazione Foedus e membro della delegazione parlamentare italiana, al side event sulle buon pratiche per la tolleranza religiosa promosso e fortemente voluto dal ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant‘Agata.
"Ogni religione – ha aggiunto Baccini, alla presenza del ministro Terzi e del ministro degli esteri Judeh – porta in sé il seme della Pace e l’intento del bene comune come realizzazione della persona e come massima espressione delle sue libertà. Il clima politico incandescente, che nel Mediterraneo ha aperto focolai di guerra a cui sempre si sottende la conflittualità tra religioni, è un problema che riguarda tutti coloro che si professano credenti. Nel terzo millennio la promozione culturale che operano le Fondazione come la Foedus si pone in quell’ottica di diplomazia preventiva che rifiuta la guerra in ogni sua forma e rifiuta l’estremizzazione delle differenze culturali che generano conflitti in nome della religione".
"La Foedus negli ultimi anni ha promosso convegni per il rispetto delle diversità e dell’integrazione, così come promuoverà incontri multiconfessionali per la conoscenza e il rispetto delle differenti tradizioni. Un messaggio di accoglienza, che anche Papa Benedetto XVI ha voluto ricordare più volte nei suoi viaggi apostolici. In questa opera risiede anche il volto laico della collaborazione e della convivenza che diventa solidarietà, che si trasforma nella comprensione e non nella tollerabilità dell’altro. L’universalità di un messaggio di pace che si manifesta in un simbolo come il crocifisso per i cristiani o nel Corano o nella Torah, può essere accettato solo se si superano i gap culturali. Noi siamo chiamati a sostenere questo arduo compito, con le nostre forze e sotto l’egida delle Nazioni Unite. La Fondazione Foedus promuove le azioni di cultura, impresa e solidarietà necessarie all’alfabetizzazione e alla diffusione mediatica dei messaggi di integrazione religiosa e di conoscenza delle differenze per raggiungere un’unità. Nell’era del villaggio globale dobbiamo sfruttare la potenza mediatica per diffondere il messaggio di tolleranza e creare una rete di conoscenza delle best practice operate dalle Fondazioni come Foedus".
Discussione su questo articolo