Nei primi sei mesi di quest’anno si sono registrate all’Aire (l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero) oltre 16.000 persone in piu’ nel Regno Unito. Con un saldo attivo di 2000 unita’ mensili: ossia una media di 500 partenze sopravanzate di gran lunga da circa 2500 nuove iscrizioni, alimentate in parte di persone regolarizzatesi sullo sfondo del clima Brexit, ma in buona parte da nuovi arrivi.
Sono i dati aggiornati presentati oggi dal Consolato generale d’Italia a Londra, che proprio per affrontare la crescita del numero degli iscritti AIRE si rafforza con nuove unità di personale.
Non si ferma, dunque, l’afflusso degli italiani verso il Regno Unito e verso Londra soprattutto, nonostante le incertezze della Brexit. Il totale dei connazionali registrati oltremanica e’ salito cosi’ a circa 350.000, quello reale – tenuto conto delle stime di un numero piu’ o meno pari di residenti non registrati – a circa 700.000. Dimensioni da grande citta’ italiana, non da ufficio consolare ordinario.
Proprio per questo, la rete consolare italiana in terra inglese è stata potenziata, già nei mesi scorsi. E il 27 agosto aprirà una nuova sede secondaria a Londra, nella zona di Barbican, destinata a occuparsi dello smaltimento degli arretrati e il bando di concorso appena chiuso per l’assunzione di 25 dipendenti in piu’ a tempo determinato e 5 a tempo indeterminato, resa possibile anche dai fondi del decreto Brexit varato dal governo.
A queste misure ha dato un importante impulso il lavoro svolto dal Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, il quale si è recato personalmente a Londra, in più occasioni, per rendersi conto personalmente della situazione. Alla Farnesina, inoltre, durante tutto quest’ultimo anno ha portato avanti incontri con l’Ambasciatrice del Regno Unito in Italia, Jill Morris, e con i rappresentanti della rete diplomatico-consolare italiana in UK.
Marco Villani, Console Generale a Londra, ha spiegato: “Siamo la sede con il piu’ alto numero di connazionali di tutta la rete diplomatico-consolare e la prima per documenti emessi”. Il diplomatico ha evidenziato i progressi fatti, ma anche quelli ulteriori da fare “nel medio termine”, e ha indicato la Brexit “sia come una sfida, sia come un’opportunità”. “Abbiamo una grande responsabilità – ha proseguito Villani – in un momento d’incertezza per i cittadini europei nel Regno Unito. Ma grazie alle maggiori risorse assegnateci, sono certo che nei prossimi mesi potremo riequilibrare la domanda e l’offerta dei servizi venendo incontro alle esigenze” degli italiani.
Nel frattempo continua il rilancio e la razionalizzazione della ventina fra consolati, viceconsolati onorari e agenzie consolari sparsi in varie citta’ della Gran Bretagna. Uffici a Birmingham, Liverpool, Cardiff e Bedford, in grado di compiere anche rilevamenti biometrici e attraverso i quali passa oggi circa un terzo dell’intera raccolta d’impronte (10.000 all’anno) captate dai consolati onorari italiani nell’intero pianeta.