Lo scorso 24 luglio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’estratto del decreto interministeriale istitutivo del Consolato d’Italia a Manchester, Inghilterra. Ad annunciarlo è Ricky Filosa, coordinatore del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero per l’Europa, che dichiara: “Continuiamo a portare avanti in tutto il mondo il lavoro per rafforzare la rete consolare italiana, che purtroppo negli ultimi decenni, sotto governi di ogni colore politico, aveva subito pesanti tagli. Tra le sedi diplomatico-consolari che erano state chiuse, anche quella di Manchester. Ebbene, il governo ha deciso di riaprire il Consolato d’Italia in questa importante città del Regno Unito, dove risiedono decine di migliaia di connazionali”.
“Durante le sue missioni in terra inglese, il Sottosegretario agli Esteri Sen. Ricardo Merlo, presidente MAIE, dopo essere stato a Londra si è recato a Manchester per ascoltare direttamente dai connazionali e dai loro rappresentanti istituzionali le necessità della collettività italiana ivi residente e una volta ritornato a Roma si è subito in moto per cercare soluzioni alle problematiche che gli erano state presentate. Tra queste, la necessità appunto di riavere una sede consolare di riferimento sul territorio. Impegno che si è preso a nome del governo e della Farnesina e che ha portato avanti fino ad arrivare al risultato. Presto dunque riaprirà le porte il Consolato d’Italia, che sarà in grado di offrire ai connazionali servizi consolari efficienti in tempi dignitosi”.
“Dopo Manchester – aggiunge il Segretario MAIE Europa, Francesco Patamia -, in un futuro prossimo apriremo una nuova sede consolare a Tenerife, Spagna. Inoltre, è massimo l’impegno per riaprire anche quella a Saarbrücken, in Germania. Non solo: oltre oceano, presto verrà inaugurata la nuova sede consolare a Vitoria, Brasile, mentre continua il progetto della costruzione di un nuovo Consolato a Montevideo. Prosegue dunque senza sosta il lavoro per gli italiani nel mondo, con la Farnesina in prima linea, perché siamo convinti – conclude Patamia – che migliorare i servizi consolari per i nostri connazionali significa anche migliorare la loro qualità di vita quotidiana”.