Il governo britannico sara’ in grado di monitorare telefonate, messaggini, email e navigazione su internet di tutti coloro che vivono nel Regno Unito in base a una nuova legge che sara’ annunciata probabilmente a maggio. Ma i gruppi per la difesa dei diritti civili sono gia’ sul piede di guerra: la Gran Bretagna diventera’ come la Cina o l’Iran, protestano.
In base a quanto scrive la Bbc online, le aziende di comunicazione telefonica e sul web saranno obbligate a fornire informazioni in tempo reale su specifiche domande al Gchq, l’agenzia di spionaggio elettronico della Gran Bretagna. Il ministero degli Interni ha giustificato l’iniziativa sostenendo che e’ necessaria per combattere il crimine e il terrorismo, ma i gruppi a difesa delle liberta’ civili non ci stanno e puntano il dito contro quella che chiamano una violazione della privacy. Non a caso, i tentativi del precedente governo laburista di adottare misure simili e’ fallito dopo una forte opposizione, compresa quella dei Tory.
La nuova legge – che potrebbe essere annunciata durante il discorso della Regina a maggio – non permetterebbe alla GCHQ di accedere al contenuto delle e-mail, telefonate o messaggi senza un mandato del giudice. Ma consentirebbe ai funzionari dei servizi segreti di identificare chi, un individuo o un gruppo, e’ in contatto con chi, quanto spesso e per quanto tempo. E sarebbe anche in grado di controllare su quali siti web l’individuo ha navigato.
In un comunicato, il ministero degli Interni sostiene che l’iniziativa e’ necessaria ‘per mantenere un flusso costante di informazioni di fronte al cambiamento delle tecnologie di comunicazione’. ‘E’ fondamentale che i servizi di polizia e di sicurezza siano in grado di ottenere dati sulle comunicazioni in determinate circostanze, per indagare sui reati gravi e sul terrorismo e per proteggere i cittadini’, ha detto un portavoce. E aggiunge: ‘Come indicato nella Difesa Strategica e di Riesame sulla Sicurezza, presenteremo la legge non appena l’iter parlamentare ci consentira’ di assicurare che l’uso dei dati sulle comunicazioni e’ compatibile con l’approccio del governo alle liberta’ civili’.
Per Nick Pickles, direttore di Big Brother Watch, l’iniziativa ‘e’ un passo senza precedenti che fara’ adottare al Regno Unito lo stesso tipo di sorveglianza esistente in Cina o in Iran’. ‘E’ un attacco alla privacy online e non e’ chiaro se davvero migliorera’ la sicurezza delle persone’.
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