“I primi dati delle regionali in Lombardia e Lazio sono la conferma che la gente apprezza il buon governo che Meloni e il centrodestra hanno cominciato a fare in questi mesi. E fanno buona pace di tante chiacchiere che abbiamo ascoltato, di critiche molto sterili e ci consegnano un quadro di stabilità, di un centrodestra che è saldamente guida di questo Paese”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè.
Centrodestra che vince a mani basse. Nel frattempo, mentre le chat del Pd sono intasate dalle percentuali dei congressi di circolo, fuori da whatsapp il centrosinistra perde il Lazio e resta molto indietro al centrodestra in Lombardia. L’assenza di uno schema di gioco in una elezione a turno unico porta il centrosinistra a una sconfitta schiacciante e annunciata. C’è anche un dato di astensionismo senza precedenti che si vedrà nell’analisi dei flussi elettorali quanto avrà pesato sul centrosinistra. Ma Youtrend ha già stimato un record di affluenza negativo nei Municipi romani dove Pd e Azione sono più forti. Per dire. Intanto comunque dai primi dati in arrivo si manifestano alcuni trend per quanto riguarda le dinamiche interne al campo ‘alternativo’ al centrodestra.
Il primo è la tenuta del Pd nel voto di lista. Il secondo sono i risultati opachi di M5S e Terzo Polo.
Nel Lazio il partito di Giuseppe Conte ha mancato l’obiettivo dell’opa sui dem: il Pd infatti è stimato intorno al 20% mentre il Movimento 5 Stelle sarebbe poco sotto il 10%. Quando al Terzo Polo nel Lazio viaggia attorno al 4-5% mentre il Lombardia la scelta solitaria con Letizia Moratti non ha avuto successo: Azione e Iv sarebbero sotto al 4%, un dato di gran lunga inferiore a quello delle politiche del 25 settembre. Un quadro che fa dire ad Enrico Letta: “Il dato che esce dalle urne in Lombardia e Lazio è chiaro. Il centro destra vince in entrambe le regioni. Tuttavia, in un quadro politico per noi particolarmente complicato e con il vento chiaramente contro, il Pd ottiene un risultato più che significativo, dimostra il suo sforzo coalizionale e respinge la sfida di M5S e Terzo Polo”. E sottolinea: “Il tentativo ripetuto di sostituirci come forza principale dell’opposizione non è riuscito”.
Prosegue Letta: “L’Opa contro il Pd ha fatto male a chi l’ha tentata. Ci auguriamo che questo risultato dimostri finalmente a M5S e Terzo Polo che l’opposizione va fatta al governo e non al Pd. Il Pd rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell’opposizione. E questo dato può essere un viatico fondamentale per il lavoro del nuovo gruppo dirigente che uscirà dalle Primarie del Pd del 26 febbraio”.
Un’analisi respinta da Carlo Calenda: “La scelta degli elettori è stata chiara e inequivocabile: vince la destra ovunque. Il centro e la sinistra non sono mai stati in partita, neanche uniti, neanche nell’ipotetico formato del campo largo”. Insomma, secondo il leader di Azione, non si sarebbe vinto neanche se si fosse andati uniti e rilancia: “La costruzione di un partito unico del centro riformista, liberale e popolare diventa ancora più urgente”.
Ma il senatore Pd Alessandro Alfieri, coordinatore della mozione Bonaccini sui territori “c’è un dato evidente, la sconfitta del terzo polo e la scelta dissennata di andare da soli. Si vince se si è uniti, penso e spero che sia Conte sia Calenda vogliano riflettere su questi risultati”. E quindi arriva anche il commento di Stefano Bonaccini che se i gazebo confermeranno il voto dei circoli, dal 26 febbraio sarà alla guida del Pd: “La sconfitta di oggi è in continuità con quella delle politiche del 25 settembre scorso, dove un Pd ridotto e un campo progressista diviso regalano un’altra vittoria alla destra, anche quando è in difficoltà. Dobbiamo chiudere questo capitolo e aprirne uno nuovo, dove il Pd torna centrale e attrattivo. Chiudiamo questa pagina e ne apriamo subito un’altra, con orgoglio e intelligenza”.
Salvini “Lega e Fontana riconfermati a furor di popolo”
“Grazie ai lombardi che hanno riconfermato a furor di popolo il buon governo della Lega, del centrodestra e soprattutto di Attilio Fontana“. A parlare, in un video, è Matteo Salvini, segretario federale della Lega, commentando l’esito della campagna elettorale in Lombardia.
LUPI “GRANDE AFFERMAZIONE CENTRODESTRA UNITO”
“Il centrodestra unito non solo vince, ma ottiene una grande affermazione sia in Lombardia, dove gli elettori hanno premiato il lavoro di Attilio Fontana, sia nel Lazio, dove hanno dato fiducia a Francesco Rocca per cambiare e rilanciare la propria regione. Queste elezioni confermano che il centrodestra vince quando si presenta unito con il contributo delle quattro forze che lo compongono – Fdi, Lega, Fi e Noi Moderati -, con candidati autorevoli e credibili ed un programma condiviso”. Lo afferma il capo politico di Noi Moderati Maurizio Lupi. “E’ un voto che ha anche un forte significato politico nazionale, che rafforza il governo e la sua maggioranza e che impone una riflessione sul dato dell’astensione, altissima, che dovrebbe far riflettere tutte le forze politiche – aggiunge -. E’ sicuramente vero che le elezioni Regionali sono storicamente quelle con la più bassa affluenza e che gli italiani sono stati chiamati al voto solo pochi mesi fa, ma è altrettanto vero che la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica è sempre più alta e che, per recuperare credibilità, è necessario moderare i toni del dibattito pubblico e confrontarsi sui temi strategici”.
BERGAMINI, ‘FIDUCIA DEI CITTADINI RAFFORZA COALIZIONE, FI DETERMINANTE’
“La fiducia che i cittadini della Lombardia e del Lazio sembrerebbero aver dato ai nostri candidati Presidenti, rafforza tutta la coalizione e deve essere un monito a non sprecare questo credito politico sia a livello nazionale sia a livello locale”. Lo dichiara la deputata di Forza Italia Deborah Bergamini, Vicepresidente Ppe al Consiglio d’Europa. “Sono sicura – prosegue – che Attilio Fontana e Francesco Rocca, ai quali faccio i miei migliori auguri, sapranno onorare al meglio il mandato delle cittadine e dei cittadini che si sono recati alle urne per esprimere la propria preferenza. Anche in questa tornata elettorale Forza Italia si conferma determinante nel Centrodestra e prezioso punto di riferimento per tutti i liberali, moderati, garantisti ed europeisti d’Italia. Siamo in crescita e continueremo su questa strada. Ora vogliamo continuare a lavorare e dare il nostro contributo per risolvere i problemi dei cittadini, con un grande obiettivo: convincere coloro che non votano e sono distanti dalla politica a tornare alle urne e votare Forza Italia!”, ha concluso Bergamini.
LAZIO, IN SEDE M5S BOCCHE CUCITE: NESSUN COMMENTO A RISULTATO
Dopo circa due ore e mezza dalla pubblicazione dei primi exit poll, bocche ancora cucite nella sede M5s di via di Campo Marzio a Roma. Gli esponenti del Movimento, tra cui i capogruppo di Camera e Senato, restano chiusi nella stanza adiacente a quella dei cronisti, senza rilasciare dichiarazioni, per un risultato che, alla luce delle previsioni della vigilia, potrebbe essere letto come deludente. Al momento infatti, la candidata alla presidenza del Lazio, Donatella Bianchi non supera l’11,5% delle preferenze e si piazza al terzo posto lontanissima da Francesco Rocca (54%) ma anche da Alessio D’Amato (20%). A Campo Marzio, ancora non si vede nè la stessa Bianchi, nè Giuseppe Conte, il quale starebbe seguendo lo spoglio elettorale da casa. Il suo arrivo non è dato per certo.