E’ il superamento o meno del 50% dei voti da parte di una delle coalizioni la principale incognita delle elezioni regionali in Valle d’Aosta. Sono 102.628 (52.472 donne e 50.156 uomini) gli elettori chiamati domani alle urne, dalle 7 alle 22, per il rinnovo dell’assemblea valdostana. A fronteggiarsi – secondo le previsioni – due schieramenti: quello autonomista, attualmente al Governo regionale, che e’ composto da Union valdotaine, Stella Alpina e Federation autonomiste, e quello di centro-sinistra che raccoglie Pd-Sinistra Vda, Alpe e Union valdotaine progressiste.
Outsiders il Movimento 5 Stelle, che lunedi’ scorso ha portato oltre 2.000 persone in piazza per il comizio di Beppe Grillo, e il Pdl, entrato in maggioranza nell’ultima parte della scorsa legislatura e che ora corre da solo.
Attesa anche per il ‘gradimento’ dei valdostani nei confronti di Augusto Rollandin, presidente della Regione, che alle elezioni del 2008 aveva fatto il pieno di voti con quasi 14.000 preferenze, mentre e’ difficile da valutare il ‘peso’ dell’Union valdotaine progressiste, movimento nato da pochi mesi a seguito della fuoriuscita dall’Uv di alcuni dissidenti e che ha come elemento di punta l’ex assessore all’istruzione Laurent Vierin.
Se nessuna coalizione superera’ il 50% dei voti, ci sara’ un ballottaggio il 9 giugno previsto da un complesso meccanismo elettorale regionale, unico in Italia, regolato da un sistema proporzionale con sbarramento, senza l’elezione diretta del presidente della Regione.
Discussione su questo articolo