“Se la Campania sarà amministrata nei prossimi anni come è stata amministrata Salerno il Pil dell’Italia crescerebbe tra lo 0,5 e l’1%”. Grande il feeling tra il premier e Vincenzo De Luca, candidato del Pd al governo della regione Campania. Basta polemiche, in Campania, è il messaggio di Matteo Renzi, si decide anche il futuro del Paese.
Renzi ha parlato delle bellezze naturali della regione, della cultura, dei monumenti che si possono trovare in Campania. E dunque di turismo e di economia sul territorio. Tutto questo, ha spiegato, bisogna valorizzarlo di più.
Renzi venerdì sera è stato protagonista assoluto a Bersaglio Mobile su La7. Intervistato da Enrico Mentana, tra le altre cose ha voluto ricordare che a rompere il patto del Nazareno è stato Silvio Berlusconi, e lo ha fatto “perché è stato eletto al Colle Sergio Mattarella”, "un galantuomo che rieleggerei subito". Il patto era sulla legge elettorale e Forza Italia, che lo aveva gia’ votato in prima lettura al Senato poi grida al fascismo con Renato Brunetta che invoca l’Aventino, "ma non scherziamo – aggiunge Renzi – il fascismo ha ammazzato.. bisogna usare parole piu’ consone".
"Quando governi trovi tanti problemi" ma da noi ci sono "campioni mondiali di ricerca di alibi…". Renzi così si riferisce a Silvio Berlusconi che, ha scandito, "ha governato 3.227 giorni" diventando il primo presidente del consiglio del dopoguerra per longevita’ a Palazzo Chigi. "Eppure – sottolinea a Bersaglio Mobile – ogni volta che parla dice che aveva contro qualcuno: i magistrati, la sinistra, i comunisti, Biancaneve e i sette nani…. Beh, la differenza tra un leader politico e un chiacchierone e’ che il chiacchierone cerca alibi mentre il leader trova soluzioni. Io – assicura – non mi lamentero’ mai di chi rema contro. Se falliamo – conclude – e’ colpa mia e non dei comunisti, dei magistrati, dei sindacati o anche degli interisti…".
Oggi, nell’anniversario della strage di Capaci, il premier cinguetta su Twitter: “Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro #ionondimentico".
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