Non ci pensa affatto a ritirarsi. Sergio Pirozzi resta in corsa: “Meloni chiede un mio passo indietro? Nessuno può obbligarmi a farlo, a meno che non c’è una legge nuova che è una legge divina”. Il sindaco di Amatrice ha ricevuto e sta ricevendo forti pressioni, da più parti: “Anche come sindaco sto avendo problemi, stanno cercando di mettermi in difficoltà”. Per esempio? “Ho chiesto dei sopralluoghi sui territori in cui andranno ad abitare le persone di Amatrice che hanno perso la casa e questo era un mio dovere, invece è stato visto come un intervento di lesa maestà”.
Pirozzi, candidato al governo della Regione Lazio, si guarda intorno e vede il vuoto: “Non vedo proposte, il dibattito è fermo sul nome del candidato. A parlare delle problematiche del Lazio sono soltanto io”.
Il sindaco di Amatrice è stimato da molti, conosciuto come “persona corretta”, ma questo “non significa che sia un coglione”, ci tiene a precisare lui. “Sono libero, se libero significa fare gli interessi dei cittadini. Leggo sondaggi contro sondaggi, ma io il sondaggio giornaliero ce l’ho quando vado in mezzo alla gente e ho buoni riscontri”.
Presentazione della lista in Senato. “Non l’ho presentata io, l’hanno presentata i comitati. E’ chiaro che se ci sarà una convergenza sul mio nome per correttezza la ritirerò. Se invece non avrò l’appoggio di alcuna forza politica, presenterò dei candidati miei”.
Pirozzi la scorsa settimana è stato da Antonio Tajani, dunque i contatti con Forza Italia proseguono. O no? “Con Tajani eravamo rimasti che la sera successiva avrei dovuto parlare con Berlusconi, ma questo appuntamento è stato rinviato a data da destinarsi. Da parte mia c’è stata sempre la massima disponibilità a parlare con tutti”.