Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice e candidato governatore alle regionali del Lazio, è intervenuto su Radio Cusano Campus e riguardo il suo tour nelle periferie di Roma ha detto: “C’è un degrado incredibile non solo nelle periferie di Roma, ma anche in alcuni comuni dimenticati. Bisogna ripartire da lì. Tre giorni fa ho sentito con piacere il premier Gentiloni che bisogna ripartire proprio dai comuni dimenticati e dalle periferie. Abbiamo gettato il sasso nello stagno. Io sto dal lunedì al venerdì ad Amatrice, poi il sabato e la domenica farò dei giri nelle periferie per ascoltare i problemi della gente, perchè il programma lo devono scrivere loro. Dobbiamo scrivere un programma a misura d’uomo, soprattutto per le persone che non hanno avuto rappresentata finora”.
La sfida delle regionali. “Io ho la tuta ignifuga, ho resistito al terremoto, questa è una bella sfida che affronto col sorriso. A chi dice che sto sfruttando il terremoto, forse chi ha sfruttato il terremoto è chi è venuto a fare la passerella, i selfie, ma poi non hanno risolto nulla”.
36 sindaci reatini schierati con Zingaretti. “Sono dei sindaci che devono qualcosa a qualcuno, magari il pezzettino di strada. Ma io dico sempre che il pezzettino di strada è funzionale se poi ci sono le persone. Se il territorio si fosse unito con me mi sarei preoccupato. Io preferisco pochi ma buoni, preferisco quelli liberi, che non hanno tessere e non devono niente a nessuno. Questo è il momento delle mance elettorali, dove magari tutti sperano di avere un piccolo finanziamento, che però non ti risolve i problemi. I problemi li risolvi investendo in maniera seria”.
Scettiscismo dei leader di centrodestra. “Io ho la messaggeria del telefono piena di persone che vogliono dare una mano. Sono un allenatore e quindi un uomo che aggrega, ma bisogna aggregarsi intorno a un programma. C’è chi fa i tour elettorali a dare le mance, io invece vado in mezzo alla gente, senza fare incontri nascosti”.
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