Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero (CGIE), in conferenza stampa alla Farnesina al termine di tre giorni di lavori del comitato di presidenza, ha parlato anche del referendum sul taglio dei parlamentari. Se passasse, ha detto Schiavone, la rappresentanza degli italiani all’estero avrebbe “effetti caricaturali” e non sarebbe proporzionata rispetto ai numeri della nuova emigrazione.
Schiavone ha affermato che gia’ in origine il numero di 18 rappresentanti per gli italiani all’estero era sottodimensionato rispetto alla rappresentanza dei cittadini in Italia. Ora con la riduzione dei parlamentari quel numero scenderebbe a 12, mentre nel frattempo il numero degli italiani all’estero e’ enormemente cresciuto. Con questi dati un senatore arriverebbe a rappresentare un milione e mezzo di cittadini.
“Abbiamo sollecitato i connazionali a respingere il quesito”, ha aggiunto Schiavone precisando che “se il referendum passera’ chiederemo un riequilibrio della rappresentanza in altre forme e ambiti istituzionali”.
Tra gli altri temi trattati nei tre giorni di lavori, il rinvio al prossimo anno delle elezioni per i Comites, previste per aprile 2020, e la preparazione della Conferenza stato regioni che si terra’ i primi giorni di aprile. In particolare in questo ambito si vuole offrire un contributo per interventi governativi sul fenomeno migratorio.