Matteo Renzi, durante il suo intervento alla Fiera di Padova in occasione dell’iniziativa organizzata a sostegno del Sì al Referendum costituzionale, lancia un messaggio: se davvero vogliamo cambiare il Paese, possiamo farlo. Basta un Sì. “Vi chiedo di fare politica: voglio ridurre il numero di politici perche’ sono troppi. Ma voglio aumentare il numero delle persone che non da professioniste si impegnano sulla politica. Meno politici romani, piu’ politica in mezzo alla gente. Se facciamo questo vinciamo a mani basse. Basta un Si’ e si cambia”, sottolinea il premier. Che poi parla di Europa e della necessità di semplificare: “Ci vuole un’Italia e un governo forte per fare la battaglia in Europa. Bisogna smetterla con la subalternita’ alle tecnocrazie europee: noi siamo per gli ideali di Ventotene e dell’Europa, non per le regole tecnocratiche e burocratiche che l’Europa rischiano di farla morire. Vogliamo portare a Bruxelles, davanti al nuovo palazzo che e’ costato tre miliardi di euro, il barcone affondato nel Mediterraneo”.
In Italia “abbiamo le procedure piu’ barocche di tutta Europa. Vogliamo semplificare e vogliamo un governo che possa decidere. Non credo che garanzia della democrazia sia avere i parlamentari piu’ numerosi della storia europea. Non e’ che se riduci i senatori e’ un assalto alla democrazia”, aggiunge. “Se vince il No rimane tutto come adesso, se vince il Si’ non c’e’ la crisi della democrazia”.
E ancora: “Se la nostra riforma non va bene, qual e’ l’alternativa? Ci mettiamo insieme e facciamo una riforma, dicono quelli del No, ma de che? Provate a chiuderli in una stanza…”, afferma, “ve la immaginate questa incredibile accozzaglia dei No, che stanno insieme perché odiano noi, non perché amano l’Italia, fare insieme una riforma costituzionale?”. “Io non credo che le stiamo facendo tutte bene, lo sento il dolore degli errori che facciamo. Ma la palude si e’ smossa, il pantano si e’ sbloccato e stiamo cercando di rimettere in moto l’Italia”. Quelli che sono venuti prima di noi, dice Renzi, “non sono stati in grado di cambiare le cose e ora sono arrabbiati perche’ le stiamo facendo noi. Noi quello che dovevamo fare l’abbiam fatto”.
“D’Alema l’avrebbe fatta meglio la riforma? E perche’ non l’ha fatta? De Mita ha detto che e’ frettolosa? Ti immagini se era veloce, perche’ 35 anni… Berlusconi dice che e’ un attentato alla democrazia? Dieci anni fa ha fatto una riforma che era molto piu’ dura di questa e oggi viene a dire che la nostra è un attentato alla democrazia…”.
Secondo l’ex sindaco di Firenze gli ex presidenti del Consiglio schierati per il No – Lamberto Dini, Ciriaco De Mita, Massimo D’Alema, Silvio Berlusconi e Mario Monti – “stanno cercando di difendere i loro interessi, mascherandosi dietro la riforma della Costituzione. Stanno cercando di difendere se stessi. Quelli di prima stanno cercando di tornare a prendersi il Paese perché vogliono tornare loro perché non possono accettare di essere messi in secondo piano”.
UNO SGUARDO AL PASSATO “Nel 2013, odissea nello spazio, le elezioni si concludono con la non vittoria del Pd e il governo non si riesce a formare. E a dimostrazione dell’incapacita’ in politica, non si riesce neanche a eleggere il presidente della Repubblica. Napolitano aveva gia’ fatto gli scatoloni e in una fatidica notte lo pregano di restare. Poi lo applaudono quando dice al Parlamento che vanno fatte le riforme: pensavo che l’applauso valesse qualcosa”.
PRESIDENTE USA “SPERIAMO SIA UNA DONNA” “A Taormina per il G7 accoglieremo il nuovo presidente degli Stati Uniti. E, come direbbe Monicelli, speriamo che sia femmina. Ma speriamo non sia femmina la nuova presidente francese. Se ci arriva l’uomo in America e la donna in Francia e’ un disastro. Rispettiamo naturalmente il risultato del voto”.
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