Il 20 e 21 settembre si voterà per il referendum confermativo della riforma costituzionale che riduce il numero di parlamentari; i promotori della riforma credono così di rendere più efficiente il Parlamento, ma c’è chi non è dello stesso avviso.
Abbiamo intervistato l’onorevole Massimo Romagnoli, presidente del Movimento delle Libertà, per conoscere il suo pensiero.
Onorevole Romagnoli, ritiene giusto ridurre il numero di parlamentari?
In primis non è proprio così. Con la riforma le Assemblee passeranno dagli attuali 630 deputati a 400, e dagli attuali 315 senatori a 200. Vista aritmeticamente sembra una conquista, invece rappresenta una sconfitta per la democrazia.
Cosa intende dire?
E’ una falsa conquista e per giustificarla si sono addotte motivazioni che sono smentite dalla realtà.
Per esempio?
Si dice che in Italia ci sia il più alto numero di parlamentari rispetto a tutti gli altri Stati membri dell’Unione europea. Falso! In proporzione al numero di abitanti l’Italia ha meno deputati di tutti i Paesi europei, ad eccezione di Francia, Spagna e Germania. Se passasse la riforma l’Italia avrebbe, invece, il minor numero di parlamentari per abitanti, e ciò a scapito della rappresentanza dei cittadini. In tutto ciò, saranno colpiti partiti più piccoli, le minoranze linguistiche, le forze all’opposizione in genere. La riforma, peraltro, sancirebbe ancor più la svolta “dirigistica” della nostra democrazia.
Si è parlato di risparmio economico: meno deputati, meno stipendi a fine mese, è corretto?
No, anche questa motivazione è falsa. Con la riforma si “taglierebbero” 500 milioni di euro in 5 anni, ovvero 100 milioni annui. Falso! Si risparmierebbero 285 milioni pari allo 0.007% della spesa pubblica come dimostrato dall’Osservatorio Conti Pubblici diretto da Cottarelli. Un’inezia.
Sono sempre soldi pubblici risparmiati…
Sì, ma un conto è risparmiare, come giusto, eliminando gli sprechi, un altro conto è “tagliare” senza reali giustificazioni, per meri criteri di facciata. I costi per far funzionare la democrazia non sono mai sprechi, ma investimenti affinché siano garantiti diritti e libertà fondamentali.
Lei ha le idee chiare, voterà No allora? Cosa si sente di consigliare agli italiani all’estero?
Penso che quanto già espresso valga per tutti gli italiani in genere. Ognuno di noi deve fare la scelta che ritiene più idonea, secondo coscienza. Personalmente, per i motivi appena spiegati, con animo sereno, mi accingo a votare convintamente NO.