Il referendum sulla legge costituzionale che taglierà i parlamentari si farà. Certamente, è giusto e doveroso sottoporre ad un referendum una legge che modificherà l’architettura delle nostre istituzioni. Il popolo deve potere dire la sua su una materia così importante.
Di per sé, il taglio del numero di parlamentari è cosa giusta. Infatti, ad un Paese come il nostro non servono 630 deputati e 315 senatori. Basterebbe avere la metà dei deputati e dei senatori.
Nel Congresso degli Stati Uniti d’America, i rappresentanti (deputati) sono 430 ed i senatori sono 100. Gli Stati Uniti d’America sono molto più grandi del nostro Paese. Il fatto che ci siano più parlamentari non implica una maggiore democraticità del sistema. Gli Stati Uniti d’America ne sono la dimostrazione.
Anzi, il fatto che ci siano tanti parlamentari rischia solo di aumentare i fenomeni di trasformismo, oltre ad essere un costo.
L’unica riserva che si deve porre riguarda i parlamentari eletti all’estero.
Infatti, sarebbe bene che i deputati ed i senatori eletti nella Circoscrizione Estero restassero rispettivamente 12 e 6. Gli italiani all’estero debbono avere la loro rappresentanza integra.
La legge prevede un taglio anche dei parlamentari eletti all’estero e questo non va bene. Ciò potrebbe indurre molti elettori all’estero a votare NO ad una riforma che di per sé sarebbe giusta.
Se vincesse il “sì”, si implementerebbe una riforma giusta nel principio ma con un grave vulnus a cui si dovrebbe porre riparo in seguito.
Se vincesse il “no”, si dovrebbe fare una nuova riforma che prevedrebbe un sostanziale taglio dei parlamentari (cosa giusta e sacrosanta) senza toccare la rappresentanza degli italiani all”estero.
A prescindere da come andranno le cose, una correzione servirà.