Il 20 e 21 settembre si vota per il referendum confermativo della riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari. Il deputato Mario Alejandro Borghese, eletto nella ripartizione America Meridionale, intervistato da AskaNews, spiega perché il MAIE ha deciso di votare contro.
La riforma costituzionale che taglia il numero dei parlamentari eletti aveva sollevato molte critiche. Qual è la sua posizione, a poche settimane dal voto del referendum confermativo?
Diminuire gli eletti senza riformare lo Stato, la burocrazia i senatori a vita le Camere e i loro regolamenti che ne disciplinano il funzionamento non dà alcuna garanzia di migliorare l’attività della Repubblica. Voterò No, il MAIE voterà No, perché come italiano all’estero la riduzione della rappresentanza colpisce noi più degli altri.
In Italia l’appuntamento con le urne è legato alla scadenza delle elezioni regionali e delle amministrative. In che misura i connazionali all’estero sono a conoscenza dei contenuti del referendum e come pensa possano essere coinvolti nelle prossime settimane?
La percentuale di voti in Sud America è sempre stata alta, c’è una rete di associazioni italiane che raggiungono fortemente il territorio e coinvolgono i nostri cittadini.
Se l’esito del referendum confermasse la riforma, in che modo si potrebbe intervenire sul problema della rappresentanza ridotta per le comunità degli italiani all’estero?
Sarà un problema difficile da risolvere su cui sicuramente dovrà intervenire un’altra legislatura perché il taglio all’estero sarà veramente grave lasciando tantissimi cittadini senza un loro rappresentante.