Gli italiani all’estero stanno votando per il referendum costituzionale. Molti di loro lo hanno già fatto, tanti altri sono in attesa del plico elettorale. Intanto da oltre confine arrivano notizie che riguardano il voto degli italiani nel mondo e che portano più di qualcuno a ribadire che esiste un altissimo rischio di brogli nel voto all’estero. Si parla di schede duplicate e, come successo già in passato, inviate a persone decedute.
Come riporta il Fatto Quotidiano, che da settimane ormai sta portando avanti una campagna denigratoria nei confronti del voto estero (giusto per saperlo), un italiano da Praga denuncia un fatto incredibile: “Due plichi identici, a mio nome, nella cassetta della posta“. L’italiano si chiama Edoardo Livolsi, residente in Repubblica Ceca, che spiega di avere ricevuto a inizio settimana una busta contenente scheda e certificato elettorali e busta preaffrancata per rispedire il tutto all’ambasciata italiana. L’uomo ha così messo la sua croce e poi ha inviato tutto. Salvo ritrovarsi un nuovo plico nella cassetta delle lettere due giorni dopo: nuovo certificato, nuova scheda e – di fatto – possibilità di votare di nuovo senza che nessuno si accorga dell’errore.
Un episodio che mette in allarme il Movimento 5 Stelle. “Come è possibile – chiedono i capigruppo M5S di Camera e Senato, Giulia Grillo e Luigi Gaetti – che un nostro connazionale che vive all’estero abbia ricevuto due schede elettorali identiche? In quanti altri casi è accaduto? Alfano spieghi come è potuta verificarsi una cosa del genere”. Per i 5 Stelle “è molto strano ciò che è accaduto a Praga. Abbiamo già denunciato nei giorni scorsi il rischio brogli per il voto degli italiani all’estero, sulla base anche di ciò che è accaduto nelle ultime elezioni politiche, e questo episodio inquietante non fa che rafforzare le nostre perplessità”.
Per il senatore M5S Vito Crimi, membro della commissione Affari Costituzionali, “un Paese non può dirsi democratico se non riesce a garantire un corretto svolgimento delle elezioni. Chiediamo che l’Osce intervenga con osservatori per il voto degli italiani all’estero”.
Il M5S, come è noto, non si è mai occupato di italiani nel mondo. Lo riconoscono persino i militanti pentastellati. Ma ora c’è di mezzo il referendum e le cose evidentemente cambiano.
Il caso delle schede multiple non è l’unica irregolarità che si è registrata oltre confine. Secondo quanto risulta a ItaliaChiamaItalia, infatti, esistono non pochi casi di schede elettorali inviate a persone decedute. E’ successo per esempio a Emma Covioli, italiana residente in Costa Rica, che si è vista recapitare a casa il plico elettorale destinato a suo nipote, deceduto tre anni fa. “Ho chiamato subito l’Ambasciata – ci spiega Emma – e mi hanno detto che quello di mio nipote non era stato l’unico caso”. Altre schede, dunque, erano già state inviate a dei morti.
E infatti scopriamo che, sempre in Costa Rica, almeno un’altra signora italiana si è recata in Ambasciata per dire di avere ricevuto la scheda elettorale destinata alla sorella, morta nel 2012.
A questo punto dovremmo tornare a parlare del sistema con cui votano gli italiani nel mondo, un sistema elettorale che così com’è fa acqua da tutte le parti. Dovremmo ricordare che in Parlamento esistono proposte di legge per la riforma del voto estero. Ma arriveremmo alla solita conclusione: se in dieci anni questo benedetto voto estero non si è cambiato è perché non esiste la volontà politica di farlo. Spetta al Parlamento, ai nostri parlamentari, studiare e apportare le modifiche del caso, se e quando ne avranno voglia.
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