Il 29 marzo 2020 rappresenta una data molto importante per gli italiani, compresi i sempre piu’ numerosi italiani all’estero. Il 29 marzo 2020, infatti, avrà luogo il Referendum in materia di riduzione del numero del parlamentari.
Il referendum popolare avrà il seguente quesito: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?».
In vista di questa scadenza, il Comitato Promotore “No al taglio dei Parlamentari” istituito a Winterthur (ZH) Svizzera il 31 gennaio 2020 si prefigge di raccogliere adesioni da parte di tutti i Cittadini e Cittadine di buona volontà, compreso dai gruppi Parlamentari dell’arco Costituzionale, perchè nel caso la riduzione dei parlamentari fosse votata dalla maggioranza degli italiani, sarebbero soprattutto gli italiani all’estero a subirne le pesanti conseguenze.
Il Comitato si propone come trasversale, poichè la lesione del principio di rappresentanza colpirebbe inevitabilmente tutte le rappresentanze politiche all’interno della circoscrizione Estero.
La circoscrizione Estero è una circoscrizione elettorale italiana nella quale i cittadini italiani iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) e quelli che si trovano temporaneamente fuori dall’Italia per un periodo di almeno tre mesi possono votare per corrispondenza per eleggere i propri rappresentanti alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, oltre che per i referendum nazionali.
Ecco, ad oggi i cittadini iscritti all’AIRE sono 6 milioni. Questo numero, che non è esiguo, puo’ contare soltanto su 6 Senatori e 12 Deputati. Vuol dire 1 senatore per un milione e un deputato ogni 500.000 abitanti. Con la Riforma che porterà il numero dei deputati a 400 e dei senatori a 200, i deputati eletti nella Circoscrizione Estero diventano otto (anziché 12); quattro i senatori (anziché 6). Vuol dire che ogni deputato rappresenterà 750.000 italiani all’estero, ogni senatore 1.500.000 abitanti.
In Italia ogni deputato rappresenta 96.000 persone, ogni senatore quasi 200.000. Con la riforma il numero degli abitanti per deputato aumenta da 96.006 a 151.210. Il numero di abitanti per ciascun senatore crescerà da 188.424 a 302.420.
La sproporzione è enorme e si evince che la legge non è uguale per tutti, nè all’estero nè in Italia. Visto che, anche sul territorio Italiano il taglio dei Parlamentari non è lineare. In alcune regioni il taglio si ferma al di sotto del 40% in altre sale oltre il 50%.
Percio’ il 29 marzo 2020 votiamo “NO” al taglio dei Parlamentari. Senza contare il rischio che la necessità di alleanze potrà portare alla elezione di candidati sempre piu’ lontani dalle persone e dalla loro esigenze.
La motivazione alla base della riforma è il risparmio, ma i numeri dicono che è un non problema. Infatti, dal bilancio della Camera emerge come il costo di ciascun deputato, tra indennità e rimborsi vari, sia pari a 230mila euro all’anno, mentre in base al bilancio del Senato, ciascun senatore costa allo Stato 249.600 euro annui. Con il taglio di un terzo dei parlamentari, il risparmio complessivo per le casse statali sarebbe pari a 81,6 milioni di euro ogni anno: quasi 53 milioni di euro alla Camera, e 28,7 milioni al Senato.
Secondo i calcoli del Codacons, ciò si tradurrebbe in un risparmio annuo pari a 3,12 euro a famiglia, ossia 1,35 euro a cittadino. Un importo irrilevante ma che ha effetti devastanti sul diritto di ogni persona ad essere rappresentata, sopratttutto per noi residenti all’estero, la tendenza e tenerci sempre piu’ lontani dalla politica italiana, pero’ sempre ricordati nel coinvolgerci nell’applicazione di tasse e imposte.
*Coordinatore del Comitato Promotore “No a Taglio dei Parlamentari”