Anche in Guatemala è nato nelle scorse settimane uno dei tanti Comitati Basta un Sì in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre. Gli italiani all’estero, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno già votato.
Per chi non lo avesse fatto, c’è tempo ancora fino alle ore 16 del primo dicembre: da quel momento, i plichi elettorali consegnati ai consolati non saranno validi.
“Abbiamo formato il Comitato per il Sì in Guatemala con l’intenzione di informare gli italiani residenti, che purtroppo spesso ricevono il plico elettorale senza neanche sapere cosa c’è scritto”, ci racconta Gabriele Musto, italiano che vive da tempo in Centro America.
“Nel nostro cammino, certosino se vogliamo, abbiamo deciso di affidare ad ogni componente del Comitato la ricerca di almeno altri 10 opinion leader che, stile catena di Sant’Antonio o di multilevel, potessero darci una mano nel diffondere informazioni. Abbiamo quindi aperto una pagina Facebook – prosegue Musto – e iniziato a stampare dei volantini”.
“Nel nostro cammino abbiamo incontrato molte persone che non ne sapevano niente e grazie al nostro input si sono schierati sia per il SI’ che qualcuno per il NO. Abbiamo quindi creato un contraddittorio nel Paese che in una prima fase è stato anche simpatico, ma che successivamente, dato che anche in Italia gli animi si sono scaldati eccessivamente, ha creato certi attriti”.
“Abbiamo fatto due visite anche fuori dalla Capitale (La Antigua e Panacachel), in collaborazione con il Com.It.Es., alle quali hanno partecipato anche i due Comitati (quello ufficiale per il SI’ e quello ufficioso per il No – in quanto mai realmente conformatosi)”.
“La maggior parte delle persone con le quali parlo, tendono al SI; poi c’e’ un piccolo gruppo che dichiaratamente va per il NO. Purtroppo, c’e’ ancora una buona parte delle Comunita’ Italiana che non si capisce bene alla fine cosa voterà, pertanto mi riservo di conoscere gli esiti a giochi fatti”.
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