Secondo un sondaggio Lorien – Italia Oggi, in vista del referendum costituzionale, i Sì e i No sono pari. “E’ vero, infatti, che nei sondaggi prevale ancora il No – si legge sul quotidiano economico -, ma se si mette la lente di ingrandimento sul bacino degli indecisi, allora si scopre che un 9% di elettori intenzionati ad andare a votare è più orientato al Sì“, “realizzando così un possibile testa a testa (mentre il restante 8% di indecisi potrebbe, alla fine, disertare l’urna)”.
Lorien Consulting stima un’affluenza tra il 55 e il 58%, il 44,5% per il Si e il 47,5% per il No. Tra gli indecisi si misura un maggior numero di donne, di over 45 non particolarmente istruiti; circa l’11% è stato elettore di Renzi alle Europee (la maggior parte sono astensionisti) e il 42% dà tutt’oggi un giudizio positivo sul Governo.
Tuttavia, oltre la metà di essi, non si sente ancora sufficientemente informato sul referendum.
Si nota inoltre che un elemento che le indagini demoscopiche non possono prendere in considerazione l’orientamento di circa 3,5 milioni di elettori italiani residenti all’estero che (alla luce anche di una percezione differente rispetto al resto del Paese) potrebbero decidere le sorti di un voto in bilico (nell’ultima competizione elettorale votò il 30% dei residenti all’estero).
Infine, la considerazione più importante relativa alla competizione elettorale in corso. Ci saranno ancora colpi bassi e colpi di scena che per Lorien potrebbero spostare alcuni voti o (più probabilmente) convincere alcuni a recarsi alle urne ‘a sorpresa’ e a “votare d’impulso. Il dato più confortante per il governo è che il 49% degli italiani, anche in caso di vittoria del No, vorrebbe che Renzi continuasse la sua azione di governo: evidente che gli italiani hanno bisogno ancora di sicurezze e stabilità amministrativa. Il dato più sconfortante per l’attuale governo è rappresentato dal fatto che un terzo degli italiani sostiene che la riforma è troppo complessa e poco chiara per guadagnarsi un sostegno convinto (proprio la scarsa chiarezza è identificata come uno dei maggiori pericoli di questa riforma, che crea confusione e potenziali conflitti nell’equilibrio dei poteri). Scatterà l’effetto difesa nei confronti di Renzi o l’effetto punizione? Fatto sta che è ancora un referendum su di lui”.
Discussione su questo articolo