Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un intervento pubblicato da ‘Il Foglio’ scrive: ”Ci sono molti e legittimi motivi per schierarsi contro il taglio dei parlamentari ma chi, come Forza Italia, ha, fin dalla sua nascita, sostenuto la battaglia dell’efficientamento della macchina pubblica e della riduzione dei costi e dell’invadenza della politica, con pragmatismo oggi non può che sostenere il Sì al referendum confermativo di settembre”.
”Non si tratta di una genuflessione al grillismo, sempre più in declino, né di un cedimento all’antipolitica: si tratta, invece, di senso della realtà e coerenza.
Nel 2005 il centrodestra aveva realizzato una riforma costituzionale, quella sì strutturale, con annessa riduzione del numero dei parlamentari. Riforma poi cestinata con un voto referendario nel 2006 istigato dalla sinistra e da Prodi.
Nel 2008 Berlusconi fece firmare a tutti i candidati alle politiche il ‘patto del parlamentare’ che prevedeva, per l’appunto, il dimezzamento di deputati e senatori. Tutti i progetti di riforma costituzionale portati avanti dagli anni 90 in poi hanno previsto una riduzione dei rappresentanti eletti direttamente”, prosegue Gelmini.
“Tutto bene dunque? Certamente no. L’Italia non sarà un paese migliore e più giusto semplicemente per aver ridotto i ‘politici’: serviva una riforma costituzionale più incisiva, che intervenisse sul superamento del bicameralismo paritario, sui poteri del governo, sull’assetto istituzionale e sulla giustizia. E bisognerà mettere mano anche ai regolamenti parlamentari per rimediare alle tare di una riforma affrettata. E’ comprensibile quindi la posizione di quanti anche nel mio partito, da Brunetta a Baldelli, difendono le ragioni del No”.
“Dal prevedibile successo del Sì al referendum confermativo non arriverà ai seguaci di Grillo un voto in più: gli italiani sono assai più avveduti di quanto si pensi e infatti né il reddito di cittadinanza né il voto per il taglio di deputati e senatori ha fermato l’erosione dei consensi del Movimento 5 stelle. Il referendum di settembre sarà piuttosto la fine di un ciclo che già troppi danni ha fatto”, aggiunge.
“Il ciclo dell’inesperienza e dell’incompetenza al potere, dell’improvvisazione al governo. La politica è una cosa seria e lo sarà ancora di più dopo la riduzione dei parlamentari. Toccherà a quel punto al centrodestra, che con coerenza sostiene le ragioni del Sì dopo aver approvato il taglio in Parlamento, realizzare le riforme che servono al Paese. Lo faremo con maggiore credibilità anche grazie al sostegno, certo non entusiastico, a questa piccola e poco significativa riforma. Il 20 settembre, dunque, Forza Italia voterà Sì per fare un primo passo. Che è sempre meglio di nessun passo”, conclude Gelmini.