"Se vincerà il No e Renzi insisterà nel volersi dimettere, dopo di lui non ci sarà il diluvio, semmai il buonsenso", "se cade questa pasticciata e confusa riforma, il Parlamento non soltanto potrà non essere sciolto – e da questo punto di vista confido nella saggezza del Capo dello Stato – ma io credo che ci saranno anche un governo, se necessario, e una nuova legge elettorale", "le dimissioni sono qualcosa che lui (Renzi, ndr) ha gettato nella mischia per ragioni politiche, legittime, ma tutte sue. Per la verità nessuno chiede le dimissioni di Renzi. Se non Renzi. E in ogni caso a quel punto si potrebbe fare una riforma, condivisa, chiara e rapida".
Lo afferma Massimo D’Alema in una intervista alla Stampa. Inoltre sottolinea: "Si vota sulla Costituzione e si dovrebbe farlo con un confronto sereno anziché in un clima di paura, dominato dal preteso rischio di ingovernabilità e addirittura di recessione di cui Confindustria si sta facendo portavoce. Ma attenzione: in questa fase l’opinione pubblica, se si sente ricattata da una campagna palesemente menzognera, si irrita".
Secondo l’ex premier "sarebbe stato corretto formulare diversi ddl per i punti della riforma e consentire ai cittadini di rispondere ai quesiti, con un sì o con un no, ma evidentemente si è preferito impostare il referendum come un plebiscito".
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