Il No al referendum costituzionale dell’ex presidente del Consiglio, senatore Mario Monti “e’ onestamente tutto politico e di prospettiva per l’Italia. Qui il mio dissenso e’ profondo”, perche’ “e’ evidente che a vincere non sarebbero le personalita’, anche di grande autorevolezza, che si sono espresse per il No, ma le forze politiche che quel No capitalizzeranno sul piano politico ed elettorale. E saranno Grillo, Salvini, Meloni, forse Berlusconi con Brunetta e, a sinistra, qualcuno che provera’ ad emulare Sanders o Corbyn, certo non Clinton o Blair”. Lo scrive il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, in una lettera aperta a Mario Monti.
Vincerebbero “quelli che vogliono uscire (con o senza referendum) dall’Euro, non ‘correggere’ ma asfaltare la legge Fornero (se non direttamente la sua autrice), istituire il reddito di cittadinanza, bocciare senza se e senza ma il Ttip, il cui negoziato il Governo italiano sta energicamente difendendo a Bruxelles. A questo – prosegue Della Vedova – vorrei aggiungere il tema centrale dei migranti, sul quale Renzi ha il merito indiscutibile di avere fino ad oggi controbattuto con efficacia alla narrativa xenofoba dell’invasione, che alimenta il successo politico di molti in Europa e in Italia: con il No incasserebbero i sostenitori delle politiche di Orban, non quelli della Merkel; nel nuovo bipolarismo vincerebbero quelli dei muri, non quelli dei ponti; quelli del chiuso, non quelli dell’aperto”.
Se, quindi, il No di Monti “e’ motivato dalle conseguenze politiche, in rispettoso ma netto dissenso penso che con la vittoria del Si’ si manterra’ la rotta verso l’Europa e l’interesse delle generazioni future, pur con qualche ‘strambata’ ritenuta necessaria dal capitano per mantenere il vento in poppa nella gran tempesta trumpista e lepenista. Con il No, invece, festeggeranno coloro che vogliono cose opposte a quelle che continuiamo – conclude Della Vedova – e continueremo a condividere”.
Discussione su questo articolo