“Arriva dal Ticino l’appello alla coerenza, alla non discriminazione tra cittadini italiani ovunque essi risiedano. L’Italia ha bisogno di noi, come noi della nostra amata Patria. Questo semplice concetto non è mai stato rispettato, non quando hanno chiuso le strutture consolari e le Ambasciate, non quando dimenticano che il made in Italy è un successo costruito e sostenuto dal sacrificio dei tantissimi italiani emigrati all’estero, nemmeno quando, in questi giorni di incertezza sull’esito del Referendum del prossimo 4 dicembre, il Ministro per le Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi arriverà in Svizzera per chiedere il sostegno degli italiani all’estero”. Così in una nota Gerolamo de Palma, coordinatore MAIE in Ticino.
“Il 13 novembre, presso la Casa d’Italia di Zurigo in Erismannstrasse 6, il Ministro che mai ci ha considerato come italiani da difendere e valorizzare, incontrerà la comunità italiana alle ore 14:30. Dopo la chiusura delle strutture di sostegno agli italiani in Svizzera e nel mondo; l’ingiustizia verso i lavoratori italiani “frontalieri” che dovranno pagare tasse sempre maggiori sia ai Cantoni svizzeri che all’Italia; l’Imu sulla prima e unica casa in Italia come se fosse la seconda abituazione; la tassa sui rifiuti urbani per 365 giorni pur essendo residenti all’estero. Mi chiedo: con quale coraggio la ministra si presenterà per chiedere il nostro sostegno? Quali cambiamenti potrà fingere di promettere?”.
“Un gruppo di sostenitori del Movimento Associativo Italiani all’Estero partirà dal Ticino alla volta di Zurigo con una serie di domande e richieste, alle quali questa volta il Pd non potrà farà orecchie da mercante se non vorrà scoprire il doppio gioco evidenziando la non credibilità del Ministro e di tutti i partiti politici italiani, fatta eccezione per il MAIE dell’On. Ricardo Merlo, sempre in prima linea quando si tratta di italiani all’estero. Quello di Boschi con ogni probabilità sarà il solito giro di boa per raccogliere consensi dimenticandosi di noi al ritorno nella Capitale. Il MAIE Ticino ci sarà e non avrà alcun problema nel chiederle garanzie e negarle ogni collaborazione presente e futura se il governo continuerà a trattarci da italiani di serie B senza diritti paritari, considerati soltanto – conclude de Palma – come numeri da conteggiare ad ogni tornata elettorale”.
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